Dentro all’iPad Wi-Fi

05/04/2010 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Eccellente lavoro anche in questo caso di iFixit, che ci fa conoscere ogni componente interno del nuovo nato.
A poche ore dal via alle vendite dell’iPad negli Stati Uniti, gli esperti californiani di iFixit hanno svitato il primo iPad, modello con connettività Wi-Fi.

14-08558b_ipadwifiifixit01Dopo l’anteprima regalata da FCC – Federal Communications Commission con le prime foto viste venerdì, è ora il turno del classico ed esaustivo smontaggio dell’ultima novità tecnologica di Apple.

L’iPad mostra il processore A4, fatto forse con l’esperienza di Intrinsity (probabile nuovo acquisto di Cupertino), oltre naturalmente alla sapienza della ex P.A. Semi. Ma procediamo con ordine.

Dentro alla scatola c’è l’essenziale: un iPad, un alimentatore compatto da 10 W, un cavo USB-Dock ed il pacchetto con i fogli delle istruzioni base.

Con un divaricatore si apre l’iPad agendo sul bordo di congiunzione del vetro dello schermo e l’alluminio del coperchio posteriore, si intravede subito la doppia batteria piatta di generose dimensioni.

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Stupisce per la simmetria di molte parti interne l’iPad, per un bilanciamento ottimale dei pesi. La zona apparentemente vuota potrebbe essere l’area designata per il modem 3G che sarà installato nei modelli in vendita a fine mese. L’alimentatore è stato portato a 10 W ed è marchiato Foxlink Technology.

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Sulla cornice del display si legge l’indicazione di un brevetto Honeywell (forse in riferimento ad una vecchia causa con Apple sugli LCD).

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Nella prima immagine si vede il connettore del segnale video per il display, nella seconda i cavi dei tasti accensione/volume/blocco rotazione. Così si scollega la scheda logica.

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In poco più di 10 centimetri ci sono tutte le componenti essenziali della scheda dell’iPad, ovvero circa il 60% della misura del tablet. Una volta rimosso il coperchio protettivo si svelano tutti i chip.

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I processori più evidenti sono l’A4 di Apple (anche se probabilmente è ancora Samsung ad occuparsi della produzione) ed i due di memoria solida firmati Samsung, quelli mostrati dalla FCC erano di Toshiba.

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Poi NXP, STMicroelectronics e Texas Instruments tra gli altri chip riconoscibili, in aggiunta a quelli coperti dalla denominazione Apple.

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Per smontare le batterie dall’iPad ci vuole poco, una sola vite tiene ancorate tra loro le due parti.

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Sul pezzo centrale che ancora le batterie è stato integrato il chip wireless di Broadcom BCM4329XKUBG, su quale arrivano le due antenne.

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Anche questo chip è coperto ed ha capacità Wi-Fi 802.11n, Bluetooth 2.1 e sintonia FM (probabilmente non abilitata).

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L’audio fornito dai due altoparlanti è mono ed ha un unico spazio d’apertura sul fondo dell’iPad.

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Le batterie sono le ultime posate sul retro dell’iPad, a parte il coperchio centrale che vedremo poi a cosa serve.

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“Denudando” il case in alluminio dell’iPad si svelano completamente le batterie ai polimeri di litio, da 3,75 V ciascuna.

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Dietro al logo di Apple in materiale plastico sfociano le antenne per i segnali wireless, come succede anche nell’iMac, per meglio far transitare le onde radio. Basta scollare il piccolo coperchio metallico protettico per scoprire il segreto che unisce estetica a funzionalità.

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Questa è la presa per il connettore audio esterno mini-jack stereo, tutto nastrato per meglio tenerlo ancorato e coperto.

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Tutte queste viti per scollegare completamente la corniche che tiene il display LCD.

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Tolto il connettore della retro-illuminazione LED si svela la circuiteria dello schermo LCD.

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Come già noto nella cornice dell’iPad c’era il posto per una webcam, ma al momento Apple non la usa e ci mette il sensore della luminosità ambientale.

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Qui si smonta il display LCD dal vetro, il primo pesa 153 grammi ed il secondo 193 graami (è spesso 1,18 mm).

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Infine questo è il completo “esploso” di tutte le parti del primo modello di iPad, messo in vendita in USA da sabato.

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Ecco tutte le precedenti fotografie di iFixit pubblicate da setteB.IT: MacBook Pro (novembre 2006), iPod shuffle 2G (novembre 2006), AirPort Extreme (febbraio 2007), Apple TV (marzo 2007), iPhone (luglio 2007), iPod classic (settembre 2007), iPod nano 3G (settembre 2007), iPod touch (settembre 2007), MacBook Air (febbraio 2008), iPhone 3G (luglio 2008), gli iPod nano 4G ed iPod touch 2G (settembre 2008), MacBook 13″ (ottobre 2008), MacBook Pro 15″ (ottobre 2008), MacBook Pro 17″ (febbraio 2009), iMac 20″ (marzo 2009), Mac mini con 5 USB (marzo 2009), iPod shuffle 3G (marzo 2009), MacBook Pro 13″ (giugno 2009), iPhone 3GS (giugno 2009), iPod nano 5G (settembre 2009), iPod touch 3G (settembre 2009), MacBook 13″ bianco (ottobre 2009), Magic Mouse (ottobre 2009), iMac 27″ (ottobre 2009) e Mac mini server” (ottobre 2009).



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