Wi-Fi gratis, i progetti avanzano in provincia di Roma ed a Milano

13/01/2011 21:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le ultime iniziative, le promesse, le proposte ed il confronto con il resto dell’Europa. Dove l’essenziale fibra ottica ancora latita, perché invece di agire si dorme.
Oggi è stata presentata la prossima FTTH Conference 2011, che si terrà a Milano il 9 e 10 febbraio.

02-10394b_assessorelrossibernardiL’evento che monitora l’avanzamento della fibra ottica snocciolerà gli ultimi dati, aggiornati su come i vari paesi stanno provvedendo a diffondere la rete ad alta velocità. Le notizie per l’Italia non sono buone (come abbiamo più volte sottolineato), se c’è però un minimo di soddisfazione è per Milano.

In questa città la rete municipale è stata ceduta a Fastweb ed i cavi stesi sottoterra, nell’altro millennio, (nella “Milano da bere” andava di moda scavare a destra ed a sinistra, per ovvi motivi) hanno creato un local loop attualmente usato da 145.000 utenze (50% residenziali e 50% business). Poco o niente è successo altrove e con altri operatori.

Per questa ragione nei grafici di FTTH Council l’Italia è il quarto paese per abbonati alla fibra ottica (dietro a Russia, Svezia e Francia), ma è anche l’unica nazione che dal 2007 al 2010 ha visto ampliarsi meno la tecnologia. Ci tallona la Lituania che non aveva fibra ottica prima del 2007 ed ora ha poco meno degli abbonati contati nel nostro paese.

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In Europa (grafico sottostante), l’Italia è in fondo alla classifica della penetrazione della fibra ottica, per il momento 14esima ma in febbraio scivolerà ulteriormente.

Con la fibra ottica diffusa capillarmente si fa anche il Wi-Fi. Ed ora che è decaduto il malefico
decreto Pisanu (sperando che non si facciano danni con l’applicazione della legge) si dovrebbero aprire sempre più opportunità per la diffusione di hotspot pubblici.

Non a caso l’assessore milanese all’innovazione Luigi Rossi Bernardi (qui a lato colto nel buio della sala, con la testa pericolosamente ciondolante, in un momento di rilassamento) ci ha spiegato che “entro le elezioni comunali sarà coperta tutta l’area comunale dal Wi-Fi”. Sarà il solito annuncio elettorale? Certo è molto strano citare espressamente le votazioni per il nuovo sindaco (il mandato scade il 23 maggio 2011) come timeline.

L’assessore ha poi precisato che il Wi-Fi già copre Milano, su rete BT, ma che gli hotspot servono in centro e che prossimamente sarà ufficializzato il progetto, già assegnato all’azienda dei trasporti municipali ATM. Vedremo, perché sono tutti stati abbandonati gli hotspot come quello di Wireless Castle, anche se di recente l’attigua Triennale di Milano ha rilanciato indoor. Nel frattempo dal Comune di Milano arriva una piccola buona notizia: negli uffici dell’Anagrafe di via Larga (dove le attese possono diventare epocali) si potrà usare la rete Wi-Fi per 60 minuti, purtroppo ancora previa registrazione dei dati personali in loco.

Sempre oggi è stato anche annunciato l’allargamento del numero degli hotspot previsti dall’iniziativa della Provincia di Roma, partita nell’estate del 2008: 4.200 associati della CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato di Roma (1.500 bar/ristoranti, 1.300 imprese del settore benessere e 1.400 di quello alimentare) installeranno gli apparati wireless della rete Wi-Fi provinciale. Oggi si sfiorano i 500 punti d’accesso.

Va bene che i treni che percorrono velocemente la tratta tra Roma e Milano ora offrono il Wi-Fi gratis, ma nel resto d’Italia la diffusione della banda larga sembra bloccata per mancanza di soldi.

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