Casse vuote per la banda larga. Trovati solo 100 su 800 mln
16/09/2010 23:30 CET
I 20 Mbps in “gran parte del territorio italiano” si allontanano, i soldi non sono mai arrivati. Continuate pure a fare ricche le telecom che vendono i modem 3G.
1.471, 800, 135 e 10, non sono da giocare al lotto ma sono i numeri che contano in questa storia: 1.471 erano i milioni dell’investimento ottimale suggerito dal rapporto Caio per modernizzare la decadente infrastruttura Internet italiana, 800 sono la “versione ridotta” dei milioni di euro che il ministero dello Sviluppo Economico doveva trovare per far partire un’apparenza di banda larga nel nostro paese, 135 sono però i giorni d’assenza di un ministro che regga le sorti di questo importante dicastero, 10 sono i mesi trascorsi dall’ultima volta che veniva rimandato il progetto per assenza di fondi.
C’è poco da ridere, nonostante le pubblicità di Fastweb con il pilota (Valentino Rossi) ed il pelato (Paolo Cevoli) che promozionano anche il servizio eccezionale Fibra 100.
Ecco, 100 è l’altro numero interessante, ma non sono i 100 Mbps promessi dall’operatore specializzato in fibra ottica, sono l’ottavo della spesa che forse salteranno fuori al posto degli 800 previsti, giusto per coprire i 73 distretti industriali come quelli di Avellino (vitivinicolo), Corato (scarpe), Deruta (ceramica), Lecce (nanotech), Mirandola (biomedicale) e Pordenone (sedia).
Lo ha scritto Il Sole 24 ORE dando la brutta notizia a tutti quegli italiani che per collegarsi al web continuano ad affidarsi alle “chiavette”, ovvero ai modem con abbonamento dati 3G, tutt’altro che economici e spesso con copertura a macchia di leopardo.
Per chi ci governa la banda larga non è una priorità e con le casse vuote si punta ad altre necessità. Intanto le telecom italiane litigano e sembrano concordare poco sugli obiettivi da raggiungere, per un progetto che alla fine ci sarà imposto per “manifesta incapacità” dalla UE.