Tutto quello che volevate sapere da Apple
25/12/2006 07:00 CET
Abbiamo rivolto all'Amministratore Delegato di Apple Italia le domande più ricorrenti che i lettori di setteB.IT ci hanno inviato la settimana scorsa. Per il giorno di Natale il nostro regalo è questa sessione di, speriamo esaustive, domande e risposte.
Nel caso qualcuno non se ne fosse accorto, oggi è Natale!
Come promesso ecco il nostro regalo: un'intervista esclusiva di fine anno con il massimo rappresentante di Apple in Italia, Enzo Biagini. La sede di Cologno Monzese ci ha cortesemente accolto e vogliamo ringraziare fin da subito la responsabile delle pubbliche relazioni Tiziana Scanu che ci ha organizzato l'incontro.
Abbiamo rivolto a Biagini alcune delle più "gettonate" tra le domande pervenute in redazione durante tutta la scorsa settimana.
Ecco la sequenza di domande e risposte che, speriamo siano di vostro gradimento.
setteB.IT Dottor Biagini, siamo ormai a fine anno, com'è andato per Apple Italia questo 2006? Vogliamo delineare un bilancio ed una prospettiva per il 2007?
Enzo Biagini Sino agli ultimi annunci finanziari rilasciati l'anno è da definirsi positivo per la corporation. La bontà dei risultati deriva dalle scelte strategiche che l'azienda ha effettuato, assieme alle modalità procedurali nei vari reparti, dal marketing, alle vendite, all'operativo locale. In Italia è andato tutto bene così come bene è andato nel resto del mondo. Le scelte importanti e una ottima esecuzione relativa hanno prodotto questo risultato. Per il 2007 vorremmo naturalmente migliorare, mantenendo la coerenza che fino ad oggi ha caratterizzato la nostra strategia. Con il personal computer al centro della nuova rivoluzione digitale che, nei numeri, sta caratterizzando il successo di alcuni settori industriali.
setteB.IT Con il 2007 saranno dieci anni dal "ritorno" di Steve Jobs. Com'è cambiato il panorama in questo periodo e che ruolo ha avuto il CEO in questi anni, anche sulle filiali internazionali?
Enzo Biagini Il "ritorno" si Steve Jobs è stato l'aspetto determinante dei successi che poi abbiamo conseguito in questi ultimi dieci anni. Ha saputo riprendere in maniera molto forte ed efficace le radici dell'azienda, facendo riferimento ai prodotti con la "P" maiuscola: hardware, software e servizi. I principi base di Apple come la facilità d'uso, l'attenzione al prodotto, la complessità tecnologica all'interno del prodotto, la funzionalità e il design sono stati tutti coniugati e declinati alla luce della rivoluzione digitale, che ci ha consentito di esprimerci ai massimi livelli. Al centro del sistema il Mac, il suo sistema operativo e le sue applicazioni. Per l'iPod abbiamo voluto produrre un dispositivo dedicato all'utente finale, che rispondesse a tutte queste caratteristiche.
Oltre alla visione strategica e alla capacità di garantire l'aggancio tra l'azienda e le esigenze del mercato un altro risvolto del ritorno di Jobs è stata l'esecuzione operativa, con lui l'azienda ha attivato una serie di attività di assoluta eccellenza con forte controllo dell'efficienza garantendo il focus sui principi già descritti.
Di fatto si può parlare senza alcun dubbio di una "nuova Apple" con il ritorno di uno dei due soci co-fondatori.
A livello internazionale ci sono state ripercussioni sulle operation, con software di supporto unificati a livello mondiale. Ci sono state organizzazioni e ri-organizzazioni per garantire il successo e lo sviluppo, tenendo ben presente le specificità delle geografie, ma nel pieno rispetto delle esecuzioni operative.
setteB.IT E' una posizione comoda o scomoda quella del responsabile italiano di Apple? Come si diventa Amministratore Delegato? Ci racconti un po' del suo percorso nell'azienda.
Enzo Biagini Innanzitutto essere responsabile di Apple in Italia è un onore professionale. Si portano avanti attività assolutamente innovative, attività legate a prodotti assolutamente innovativi.
Sono diventato Amministratore Delegato sette anni fa, bontà dell'azienda, Apple ha creduto in me in base alle esperienze che sono state svolte in passato coi vari incarichi in questa società. Sono un veterano coi miei quindici anni di anzianità in Apple Italia, ci sono entrato dopo l'università, un periodo di tecnico universitario e qualche esperienza nel settore dei semiconduttori. Dalle responsabilità commerciali di area fino alla direzione vendite, attraverso molti incarichi e poi alla direzione dell'insieme.
setteB.IT Quali sono le sue prime operazioni davanti al Mac quando entra in ufficio al mattino? Leggere e rispondere alla posta, aprire iChat per sentirsi con i colleghi, consulta siti di notizie del mondo Mac o li ignora tutti?
Enzo Biagini Quando arrivo in ufficio attorno alle 7,30/8, sono mattiniero, avvio il mio Mac con le applicazioni che, tipicamente, uso nel corso della giornata: Safari, iTunes, iChat, Mail, Address Book e Meeting Maker di PeopleCube. Quotidianamente "sfoglio" la rapida rassegna stampa delle testate maggiori e controllo le notizie finanziarie concernenti il titolo di Apple in borsa, che ne hanno determinato l'evoluzione del valore, assieme ad altre del settore. Per la parte nazionale mi dedico alla lettura di un paio di quotidiani al giorno, per i testi "più impegnativi" preferisco la versione cartacea. Su Internet "giro" su qualche server.
setteB.IT Per Apple Italia mantenere diversi canali di vendita è un beneficio oppure sono retaggi del passato e ormai la direzione è quella di un Apple Store (online e negozi ufficiali) che prima o poi surclasserà altri sistemi? Alcuni rivenditori italiani, forse insoddisfatti della concorrenza interna, ne sono convinti e un po' amareggiati.
Enzo Biagini La nostra strategia è al contempo semplice e chiara: noi vogliamo garantire la molteplicità e pluralità della scelta ai nostri clienti, assecondando le loro abitudini di consumo e di fruizione dei nostri prodotti. Da tempo la clientela non è un ammasso informe di persone o aziende ma è estremamente segmentata, devono poter scegliere il canale a loro più incline e coerente. Diverse abitudini d'acquisto, chi si rivolge su Internet, chi a system integrator o chi ha bisogno di confrontarsi con il negoziante, grandi retail ma anche rivenditori specializzati o negozi diretti (ove sono stati aperti). Sarebbe un errore per un'azienda indirizzare i clienti ad un'unica modalità, a noi interessa dialogare con tutti i clienti e, possibilmente, allargare il nostro raggio di relazione anche a comunità di clienti che ancora non adoperano la nostra piattaforma.
Nella rete di vendita c'è spazio per tutti, finché rimarrà la segmentazione (sempre più spinta). A mio parere durerà per molto tempo.
I canale cosiddetti indipendenti hanno beneficiato di un aumento del mercato accogliendo utenza che prima non comperava Apple, gli aumenti non ci sono stati solo nella vendita diretta. La media, come sempre, non rende giustizia, chi ha affrontato i cambiamenti in modo strategico ha guadagnato di più, un disallineamento ci può essere stato presso chi è rimasto più generalista. Apple comunica costantemente i piani di sviluppo con i canali di vendita, poi sta a loro decidere la migliore posizione da assumere.
setteB.IT Fino a qualche anno fa era anche responsabile del sud Europa oltre che dell'Italia. Dalla Grecia hanno bisogno di risposte sulla situazione molto difficile che li esilia in un angolo dell'Unione Europea, creando difficoltà commerciali e di relazione perché manca un ufficio che gestisca quella nazione. Apple rivolgerà loro più attenzione in futuro?
Enzo Biagini Non è più mia competenza il sud Europa (che poi era Italia e Spagna), proveremo a cercare un interlocutore opportuno.
[attendiamo fiduciosi di poter dare tale risposta ai colleghi greci, che ci avevano pregati di rivolgere questa domanda, nel caso arrivasse aggiorneremo questa intervista con l'integrazione, ndr]
setteB.IT Abbiamo visto di recente un'interessante offerta francese tra Apple e Orange per affittare o vendere a rate un MacBook comprensivo di connettività Internet? Va bene che Pascal Cagni, capo di Apple Europa, è francese ma vedremo mai iniziative similari in Italia?
Enzo Biagini A parte che Pascal Cagni ha radici italiane, non è una questione di nazionalità. Mai dire mai, al momento non abbiamo annunci da fare ma siamo sempre aperti a valutare efferte commerciali di questo tipo. Sicuramente aziende telecom che offrono servizi di connettività sono molto sensibili e interessare a garantire sia il servizio che lo strumento. Il fatto che lo abbiamo fatto in Francia è una chiara indicazione che da parte di Apple c'è interesse in queste partnership.
setteB.IT L'immagine è particolarmente importante per Apple. Continuamente la clientela chiede di poter comperare merchandising Apple e invece non è possibile se non attraverso siti dedicati ai collezionisti, che fanno scorta al Company Store di Cupertino e rivendono a cifre impossibili. Perché non ritagliare un angolo sull'Apple Store anche per questi prodotti?
Enzo Biagini Bisognerebbe chiedere al responsabile dell'Apple Store online perché non si venda il merchandising, tuttavia so per certo che noi abbiamo delle priorità e attualmente non possiamo dedicarci alla creazione (anche locale) di prodotti personalizzati. Il 100% del tempo deve essere dedicato all'esecuzione e implementazione dei piani coerenti con la nostra strategia. Siamo talmente impegnati che non possiamo investire in altre attività, che potrebbero essere più che interessanti. Il "Company Store" di Cupertino a parte, che è un negozio atipico, non fa testo perché è aperto al pubblico ma ha un'altra destinazione d'uso.
Nessuno disconosce il valore dell'operazione e Apple è attentissima al brand ma oggi per noi è più importante dedicarci ai prodotti. Se ci si pensa bene è una rigorosità da apprezzare quella di non cedere troppo facilmente distraendo dal core business alcuni investimenti.
setteB.IT Un tempo Apple era molto attiva nel settore Education. I Performa dell'epoca accompagnavano la crescita dei ragazzini con soluzioni e non problemi di funzionamento. Ora con un Mac OS X inattacato (o quasi) dai vari virus, perché non si insiste a proporre il Mac nelle scuole come computer "sicuro" oltre che facile e utile?
Enzo Biagini In realtà non è vero che non lo facciamo. Abbiamo continuato ad investire nel settore in questi anni.
Recenti indagini di mercato indicano Apple come il numero uno per computer venduti nell'Education europeo, non ci sono dati locali ma è facile immaginare che in Italia non siamo al vertice. Francamente non credo che gli investimenti del nostro paese siano adeguati e lo dico da italiano e non da dirigente di Apple, la strumentazione tecnologica è ormai da diversi anni la matita delle ultime generazioni. E' importante avere una cultura dell'innovazione e deve essere trasmessa agli studenti ed insegnati.
Per Apple questo settore è da sempre strategico. Noi in Italia, pur in una situazione non brillante, abbiamo partecipato a tutte le iniziative del Governo, quella per i ragazzi, per i docenti e per le famiglie.
I nostri investimenti sono importanti nonostante la dimensione del mercato.
setteB.IT Ormai manca poco, possiamo annunciare ufficialmente quando aprirà il primo Apple Store italiano, quello di ROMAEST, alla periferia della capitale? Quanti altri negozi sono previsti per il nostro paese nel 2007?
Enzo Biagini L'unica cosa che posso dire è che, non essendoci ancora una data ufficiale dell'inaugurazione, stimiamo empiricamente che il centro commerciale di ROMAEST possa aprire entro il primo trimestre dell'anno prossimo.
setteB.IT Sembra che sia impossibile conoscere il consumo in Watt del Mac Pro e, da più parti i professionisti, vorrebbero avere questo dato per costruirgli attorno opportuni gruppi di continuità. Possiamo conoscerlo?
Enzo Biagini Contattiamo i tecnici e vi faremo sapere.
[attendiamo fiduciosi di poter pubblicare questo dato, nel caso arrivasse aggiorneremo questa intervista con l'integrazione, ndr]
setteB.IT Tra i punti forti di iTunes Store c'era il prezzo fisso per singoli e per album. Man mano abbiamo assistito ad un listino sempre più variegato, soprattutto sugli album, Apple ha dovuto in qualche modo chinare la testa davanti alle case discografiche? In Italia quando sarà finalmente possibile comperare videoclip musicali, spettacoli televisivi e film da iTunes?
Enzo Biagini Quanto prima, nel senso prima sarà e meglio sarà. Siamo i primi ad essere interessati che questi contenuti arrivino su iTunes Store. Per la verità la dichiarazione ufficiale è stata "speriamo di poter portare i film, a livello internazionale, entro il 2007".
tra le tante novità, la principale introdotta da iTunes è stata la vendita dei singoli brani a 99 centesimi, per la prima volta, per gli album il discorso è più ampio perché l'offerta è così vasta da non poter perfettamente inquadrare il prodotto, dipende dal numero delle canzoni. Sarebbe illogico congelare il listino con regole rigide.
La mia è più una risposta da utente visto che queste cose sono decise altrove, proveremo a farvi parlare con i responsabili.
[attendiamo fiduciosi di poter avere delucidazioni su iTunes Store, nel caso arrivassero aggiorneremo questa intervista con l'integrazione, ndr]
setteB.IT Forse non ci vorrà raccontare un rammarico o un progetto che non è andato in porto, allora ci dica, c'è una case history italiana di cui va piuttosto orgoglioso e che vuole far conoscere ai nostri lettori e spettatori di questo podcast?
Enzo Biagini Mi ha fatto estremamente piacere vedere come il progetto Premium Reseller abbia riscosso interesse, che richiede una riorganizzazione, un investimento, probabilmente un rinnovamento del personale ed una apertura mentale verso "il nuovo". Seminari, esposizione, cura del negozio…. il placement, una delle cinque "P" del marketing. I prodotti sono innovativi quindi anche la comunicazione deve essere tale.
Hanno deciso di aderire rivenditori molto tradizionali, si sono convertiti quelli più attenti e nuove entrate partendo da zero rapporti con Apple, per esempio l'ultimissimo inaugurato, DG di Bolzano, si occupava di tutt'altro (in effetti è così nuovo che non se ne trova traccia sul sito di Apple, ndr).
Ce ne sono venti attualmente aperti sul territorio nazionale ma stimiamo di poter raddoppiare il numero entro la fine del 2007.
Vorrei anche sottolineare l'esperienza di Mediaset con i nostri prodotti, in particolare con Xsan. E' pienamente in linea con l'obiettivo dell'hub digitale, è la traslazione del digital hub a livello professionale.
La rappresentazione della bontà della nostra strategia, sia a livello consumer che a quello professionale.
setteB.IT Enzo Biagini, siamo alla fine di questo incontro. E' Natale, quanti iPod ha regalato a parenti, amici e colleghi per questa ricorrenza? E se le regalassero un telefono cellulare con funzioni multimediali? A lei che probabilmente conosce bene la data del debutto del favoleggiato "iPhone"? Insomma, cosa le piacerebbe spacchettare quest'anno sotto l'albero?
Enzo Biagini A me non piace ricevere regali, mi piace farli.
Ho regalato tre iPod. Quanto al telefono: uno qualunque no perché utilizzo il mio con il quale mi sono sempre trovato bene… dovrebbe essere un qualcosa di molto speciale!