Cagni ai negozi: noi siamo Apple e voi no

23/05/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il vice presidente di Apple Europa ai rivenditori continentali: desolati, non potrete più usare la parola Mac o Apple nel vostro nome. Dopo 17 anni spariscono gli Apple Center e nascono i Premium Reseller.

Il vice presidente di Apple Europa ai rivenditori continentali:
desolati, non potrete più usare la parola Mac o Apple nel vostro nome.
Dopo 17 anni spariscono gli Apple Center e nascono i Premium Reseller.
 
Cambiano le carte in tavola per i rivenditori Apple europei.

Secondo ben informati,
Apple, con l'ampliamento dei negozi Apple Store anche nel Vecchio
Continente, si porta avanti e desidera diversificare molto chiaramente
chi è Apple da chi non lo è.

Pascal Cagni, il francese a capo di Apple Europa, confermava già pochi giorni fa
che a Parigi, sugli Champs Elysées, entro il 2007 si sarebbe inaugurato
un Apple Store, seguito da altri nel paese a noi confinante.

Gli Apple Store starebbero quindi finalmente uscendo
dalla Gran Bretagna per "coprire" anche l'Europa continentale. E'
imminente l'approdo a Roma (ormai ufficiale), anche se in un centro
commerciale.

"Cari rivenditori…" forse così comincia l'email che
il capo di Apple Europa sta inviando a tutti i fedeli commercianti che,
finora, hanno contribuito a fare la fortuna del Mac, combattendo con
tutte le forze (proprie, per lo più) per cercare di vendere computer
migliori, anche se poco pubblicizzati e, fino a poco tempo fa,
decisamente più costosi dei PC.

I "Rivenditori Autorizzati Apple" degli "Apple Center"
comincino a contattare chi produce insegne, la loro sudata
denominazione dovrà sparire per far posto a "Premium Reseller". Il 30 ottobre 2006, dopo 17 anni di vita, si cambia.

Se hanno avuto la malaugurata idea di scegliere un nome
che contiene almeno la parola "Mac" o "Apple" si apprestino a studiare
un'altra ragione sociale.

Che dite? Apple non più di un paio d'anni fa, e fino
all'altro ieri, non solo aveva dato l'okay, ma aveva distribuito
precise regole architettoniche per assimilare lo stile e l'arredamento
di tutti i negozi ai più blasonati Apple Store d'America? Dimenticate
tutto.

Basta arredamenti minimali, tavoli squadrati, scaffali
puliti dove esporre i software e accessori, non si dovrà più strizzare
l'occhiolino agli Apple Store. Avevate pensato ad una scala a
chiocciola in cristallo? Brucerete tra le fiamme di Cupertino.

Sembra proprio che sia stato deciso di distinguere
chiaramente le due offerte: quella dei rivenditori e quella degli Apple
Store direttamente gestiti da Apple.

Chi vorrà essere "Premium Reseller" dovrà affrontare
obbligatoriamente i costi delle certificazione Apple per gli addetti
alla vendita e assistenza. Niente più informazioni errate o parziali,
risposte improvvisare o raffazzonate ai clienti (e questo è certamente
un bene, ndr).

Qualcuno la chiamerà concorrenza interna, soprattutto
quelli che ebbero già la bocca amara quando, anni orsono, nacque
l'Apple Store online per la vendita diretta. Altri, i più pragmatici,
sbufferanno: "segno dei tempi".

Se tutto questo verrà confermato, non sarà null'altro
che l'allargamento della stessa policy che Apple ha già avviato da
tempo in USA e Canada. Come al solito arriviamo per secondi, sia nel
bene che nel male (se questo è male, ndr).

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