TG3: “pizza e mafia, così la Apple identifica il nostro paese”
27/09/2010 22:00 CET
Saranno più gravi le applicazioni becere, le mancanze di controllo di Apple oppure una informazione che mischia le carte e vende notizie false pur di fare sensazionalismo?
Durante il pomeriggio è scoppiato il caso di “What country“, software in vendita su App Store per 0,80 euro.
Molte testate online sono andate in scia alle dichiarazioni di tale Osservatorio Antiplagio, che chiede al ministro del Turismo di farsi sentire, poi riprese dall’agenzia ANSA e copiate, senza accendere il cervello, da molti.
Questa boiata di applicazione, come tante che ce ne sono sul negozio dei software di Apple, scherza con gli stereotipi dei paesi e sappiamo bene su che si gioca quando si mette in mezzo l’Italia. Mafia, pizza, mandolino, etc che ovviamente non sono la reale rappresentazione dello Stivale ma che purtroppo sono simboli indelebili (nonostante negli ultimi mesi si stiano mettendo in gattabuia molti boss).
Ci può dare fastidio ma ognuno ha gli scheletri negli armadi.
Scheletri sul groppone ne hanno anche nella “democraticissima” Bielorussia, dove ha sede lo sviluppatore Apalon Studios di Minsk. Ma figuriamoci se ci mettiamo a giudicare altri paesi, non ci allineiamo sul loro stesso piano.
Detto ciò, sappiamo bene quanta cultura internazionale manchi a Cupertino, dove Apple si è tirata la zappa addosso quando ha deciso che ogni software doveva passare il vaglio dell’ufficio censure. Lo abbiamo visto con “iMussolini” e con tutte le volte che Apple ha gestito molto peggio che in casa tutto ciò che succede fuori dagli Stati Uniti. Ovvio che sfuggano quindi quintalate di software offensivi, basta che non trattino di vignette sulla politica USA o altri fatti locali ed è il buio più pesto che si presenta davanti agli occhi dei censori di Cupertino.
Imparati i problemi base che affliggono App Store, anche dopo aver messo finalmente nero su bianco le regole di approvazione, a che cosa si deve prestare attenzione? Ai giornalisti!
A 27 minuti e mezzo dall’inizio dell’ultima edizione del TG3 delle ore 19, il conduttore Giuliano Giubilei ha così introdotto il servizio sensazionalistico del giorno di Paolo Piras (con tanto di “documentazione” di Lucia Nocco): “per la Francia belle piazze, per l’Italia pizza e mafia, così la Apple identifica il nostro paese in un’applicazione da scaricare sull’iPhone ed è naturalmente un coro di proteste”.
Apple va biasimata per molte cose, ma di certo non per questo. Perché dare paternità che non esistono?
Il TG3 scrive con termini errati su argomenti che conosciamo, chissà che combina con quelli a noi meno presenti? Confondono App Store con Apple Store descrivendo quella fetecchia del nuovo software che dovrebbe permettere di vedere le edizioni di questo telegiornale su dispositivi iOS (va in crash che è un piacere) e non può mancare “I-phone”, giusto per dimostrare di capire tutto dagli eventi ai quali Apple invita e paga trasferte a “selezionate” testate.
Già 7 giorni fa lo stesso TG3 raccontava la curiosa interpretazione geografica dell’Europa fatta da un illustratore londinese, con quel pieno di luoghi comuni, come quelli che vengono rappresentati nell’ultimo banalotto film di Julia Roberts.
In serata Rai News dà finalmente un quadro più completo e realistico della situazione riportando il commento di qualche anonimo dotato di sale in zucca: “siccome in una delle 267.353 applicazioni per iPhone si associano mafia e Italia (come se non avessimo il problema), allora Apple identifica l’Italia con la mafia. E’ come se qualcuno entrasse in una biblioteca e prendesse a prestito un libro erotico e noi concludessimo che il bibliotecario è un pervertito”. Il creatore di ‘What country’ in effetti non è Apple ma Apalon”.
Come vediamo dall’App Store questo software sintetizza con un certo numero di banalità e stereotipi anche altre nazioni. “Want to have fun and travel around the world…” (volete divertirvi girando il mondo…) si legge nella presentazione dell’applicazione, a noi farà poco ridere la mafia ma è chiaro il tema scanzonato scelto dallo sviluppatore.