Jobs, mani pulite. Heinen, ossa rotte. La borsa su
23/04/2007 23:00 CET
In realtà non esiste nulla di ufficiale o della SEC o dal dipartimento della giustizia, solo alcune analisi approfondite sugli anni passati di Apple, tendenti a dimostrare il non coinvolgimento di Jobs in situazioni illegali, hanno provocato tanto rumore.
Di più. Nelle ultime ore la posizione della ex responsabile dell'ufficio legale di Apple, Nancy Heinen, si starebbe complicando, tanto che alcune fonti di stampa californiane si dicono convinte che in questa settimana le autorità incolpino proprio lei quale una delle fautrici della macchinazione sulle stock option.
L'avvocato di Heinen, Miles Ehrlich, ha dichiarato: "Heinen non ha commesso nulla di illegale".
Anche l'ex CFO di Apple, Fred Anderson, aveva abbandonato Apple in un clima pesante. Su di lui ancora nessuna indiscrezione circostanziata. Il quadro sarebbe perfetto per Apple poter dimostrare che le colpe sono tutte del duo Anderson & Heinen.
Dalle autorità USA bocche cucite, come è giusto. Tutte supposizioni della stampa che così facendo disegna un futuro tranquillizzante: ogni colpa a chi è uscito da Apple e nulla da ascrivere al "re incontrastato", genio delle creazioni future di Cupertino.
Tanto è però bastato a Wall Street, a 48 ore dalla pubblicazione del bilancio trimestrale (probabilmente buono) di Apple, per far salire il valore di borsa delle AAPL di quasi il 3%, alla chiusura delle contrattazioni +2,79% con 93,51 dollari di valore. Il picco risale a mezz'ora prima con 93,80 dollari.
Il massimo storico è da far risalire ai giorni immediatamente successivi al Macworld Expo dello scorse gennaio, con 97,80 dollari.