Dibattito su Flash, HTML5, formati e brevetti
03/05/2010 07:01 CET
Steve Jobs scrive una confusa risposta articolata (male) sulla differenza tra open ed open source, lanciando qualche accusa a codifiche libere. Tuttavia H.264 sembra essere in rapida crescita su Internet.
Venerdì scorso Steve Jobs ha risposto al tedesco Hugo Roy, che gli contestava il concetto di “open” citato dal CEO di Apple nella sua lettera aperta.
Glissando su altre accuse ben poco velate su come Apple prende l'”open” e dà il “closed” ai suoi clienti, la sottolineatura fondamentale è che MPEG 4 H.264 non è uno standard aperto perché i codec come H.264/AVC video sono coperti da brevetti e vanno pagate le licenze se si desidera usarli. Viene ricordato (come noi abbiamo fatto qualche settimana fa) che Firefox ed Opera hanno scelto di implementare HTML5 attraverso la codifica gratuita Theora.
Jobs ha scritto più di un monosillabo dal suo iPad: “ogni codec video è coperto da brevetti. Un insieme di brevetti è nato recentemente per Theora ed altri codec “open source”. Purtroppo, solo perché qualcosa è open source, non significa o garantisce che non infranga altri brevetti. Uno standard aperto è diverso dall’essere gratuito oppure open source.”.
Che se ne deduce? Che una cosa può essere open ma non open source facendo un simpatico gioco di parole? Che Theora stia calpestando diritti commerciali di altri? Steve Jobs non è stato particolarmente chiaro. Certo la lettura di un “Open source for dummies” non potrà fargli male, ma non è stato ancora scritto e tanto meno è in vendita sull’iBookstore che solo gli utenti USA come lui (per altro, ancora unico paese dove è ufficialmente venduto l’iPad) possono consultare.
Rapidamente è arrivata la replica di Xiph, il gruppo dietro alle codifiche Theora ed Ogg Vorbis: “è una enorme gaffe pubblica quella risposta di Steve Jobs, se autentica”.
Il formato H.264 scelto da Apple per HTML5 è governato da MPEG-LA, che tutela i diritti delle codifiche video più popolari, per la verità “tutte le codifiche video” stando a quanto accennato da Monty Montgomery di Xiph. Ricordiamo che il promotore dei primi standard MPEG è Leonardo Chiariglione, quando ancora l’industria tecnologica italiana aveva qualcosa da dire a livello mondiale.
Mark Pilgrim, uno sviluppatore di Google, spiega che ci sono diverse opinioni sulla maturità di HTML5: pronto subito per alcuni e non prima del 2022 per altri! Tuttavia se i browser cominciassero subito a familiarizzare con HTML5 sarebbe meglio, solo la versione 9 di Internet Explorer si adeguerà alla codifica H.264. E’ stato affermato che Adobe non ostacola lo sviluppo di HTML5 presso il W3C, nonostante l’interesse primario sia lo sviluppo di Flash.
Infine TechCrunch ha chiesto ad Encoding di calcolare i tipi di codifiche impiegate per i video dei suoi clienti (MTV Networks, WebMD, Brightcove, Nokia, MySpace e Red Bull) nell’ultimo anno. H.264 è oggi la codifica più popolare avendo più che raddoppiato la percentuale negli ultimi 12 mesi e raggiungendo il 66%. Flash con VP6 arriva al 23% e le briciole le raccolgono Ogg Theora (4%) e FLV (3%), il container di Flash codificato H.263.