Capiamo meglio cos’è la rivoluzione HTML5 per i video

25/01/2010 07:02 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La svolta HTML5 potrebbe regalare un futuro buio ad Adobe, che su Flash poggia tanto del suo successo con i video online. Due codifiche diverse e tre interpretazioni dei browser.
Che impatto potrebbe avere su Adobe la diffusione dei lettori di video basati su HTML5? La società californiana si vanta di aver diffuso la tecnologia Flash sulla quasi totalità del computer collegati ad Internet, finora.

Verso la fine della scorsa settimana, prima YouTube e Vimeo poi, hanno lanciato le versioni HTML5 dei video nei loro archivi, ovvero con tag <video>. Nel frattempo è uscita l’attesa versione 3.6 del browser Firefox che supporta HTML5, più facile dirlo che farlo però.

Grazie alla collaborazione di Andrea Govoni abbiamo delineato un quadro esemplificativo di quello che ha comportato questa novità. La tecnologia HTML5 è implementata in modi diversi: i browser come Safari e Chrome sono in grado di leggere codifiche H.264 dei video riprodotti, la strada scelta da Vimeo e YouTube, Firefox (con anche SeaMonkey ed Opera) invece riesce ad interpretare i video codificati con Vorbis in container Ogg, ovvero Ogg Theora.

Solo il software di Google riesce ad interpretare tutte e due le compressioni video, Safari necessita del plug-in XiphQT oppure in qualche caso potrebbe partire Cortado, un’applet Java per riprodurre video in formato Theora. Certo è che sono una piccola minoranza i video codificati con Ogg Theora disponibili online, noi li abbiamo trovati su TinyVid.

Nella tabella sottostante è riassunta la compatibilità dei video (in rosso quelli non leggibili ed in verde i visibili) con i più diffusi browser, nell’ordine Safari, Firefox e Chrome.

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