Steve Jobs scarica definitivamente il “pacco” Flash

29/04/2010 16:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Non serve più per sfruttare tutti i contenuti di Internet, meglio mettersi alle spalle tecnologie vecchie. 6 motivazioni per abbandonare Flash, scritte dal CEO di Apple ad uso e consumo di clienti delle piattaforme mobile e dei critici.
La visione di Apple su Flash nei dispositivi mobile è di completa chiusura e pure fortemente critica sui Mac, Adobe non è contenta e continua ad incassare. Da Cupertino dicono di preferire “standard aperti al contrario di Flash, che è chiuso

Oggi però scende in campo direttamente Steve Jobs con una lunga dichiarazione su Flash rivolta ai clienti ed ai critici di queste scelte. Lui che non vuole perdere tempo con vecchie tecnologie e che ha suggerito in più occasioni a chi produce contenuti per il web di sbarazzarsi di Flash.

Il CEO di Apple raramente ha comunicato in modo così diretto con i clienti e comunque con tutti gli interessati. Era successo per la musica senza DRM e per la svolta ecologica di Apple, nel 2007.

Jobs comincia precisando che Adobe ed Apple hanno avuto una lunga relazione, fin dai tempi del linguaggo PostScript e delle prime LaserWriter. Addirittura Apple è stata azionista di Adobe (20%) per alcuni anni. Gli utenti Mac comperano la metà delle Creative Suite ma altri interessi in comune sono pochi.

“Non permettiamo l’utilizzo di Flash su iPad/iPhone/iPod touch per scelte tecnologiche e non per proteggere App Store” scrive Jobs nella lettera aperta. I punti che evidenzia il co-fondatore di Apple sono 6:

17-08739b_adobeflash6no1) Sistema chiuso – Flash è al 100% proprietario, totalmente in mano ad Adobe. Apple, che ha anch’essa prodotti proprietari, ha scelto in questo caso HTML5, CSS e JavaScript per le alte performance, i bassi consumi e l’adozione di standard aperti. L’esperienza di WebKit dimostra che Apple con l’open source ha qualcosa da dire, se l’engine alla base del browser Safari è stato scelto anche per i software di Android, Palm, Nokia e prossimamente sui BlackBerry.

2) Tutta Internet – Adobe sostiene che i dispositivi mobile di Apple non possono offrire una completa esperienza perché il 75% dei video sul web è in formato Flash, ma si dimentica di ricordare che quasi tutti questi filmati sono disponibili anche codificati nel formato H.264, compatibile appunto con iPad/iPhone/iPod touch. L’applicazione di YouTube assieme a molti siti (Vimeo, Netflix, Facebook, ABC, CBS, CNN, MSNBC, Fox News, ESPN, NPR, Time, The New York Times, The Wall Street Journal, Sports Illustrated, People, National Geographic) non fa sentire la mancanza di video. I giochi Flash non funzionano, ma ci sono oltre 50.000 applicazioni di questo tipo su App Store, alcune gratuite.

3) Sicurezza, affidabilità e prestazioni – Symantec ha messo a Flash la maglia nera per la sicurezza online del 2009. Secondo i dati di Apple è la Flash la prima causa di crash sui Mac. Apple prova a sistemare i problemi con Adobe, ma durano ormai da anni. Ecco perché sugli iPad/iPhone/iPod touch non si vuole abbassare la qualità delle funzionalità. Anche su altre piattaforme mobile Flash non ha mai fatto faville, comunque viene continuamente ritardato il lancio sugli smartphone.

4) Batterie – L’intenso lavoro del software per decodificare i video consuma le batterie dei dispositivi mobile, solo di recente Adobe ha abbracciato H.264 ma le vecchie versioni non sono aggiornate. Sugli iPhone i video H.264 sono visibili per 10 ore mentre quelli decodificati via software dimezzano la durata della batteria. Se tutti i siti codificassero i video in formato H.264 non ci sarebbe più bisogno di Flash e si vedrebbero bene su browser come Safari e Chrome, senza alcun plug-in.

5) Touch – Flash è nato per i computer comandati dai mouse, non per i touch screen sui quali si posano le dita degli utenti. Per esempio i rollover hanno problemi, Apple ne fa a meno. I siti fatti con Flash devono essere riscritti per supportare il touch screen, allora perché non passare direttamente ad HTML5, CSS e JavaScript? Anche se Flash funzionasse sugli iPad/iPhone/iPod touch il problema dell’assenza di supporto al touch screen rimarrebbe.

6) [Più importante] – Adobe ha provato a fornire agli sviluppatori soluzioni per far girare Flash sui dispositivi mobile di Apple. Sub-standard non sono una buona idea ed Apple ha provato sulla propria pelle quest’esperienza. Solo la purezza del software assicura uno sviluppo tecnologico continuo, Apple non può attendere che terzi si adeguino ogni volta. Chi programma avrebbe accesso solo al minimo delle funzionalità con queste soluzioni. Sono inaccettabili i blocchi alle innovazioni. Flash è multi-piattaforma, Adobe non ha interesse ad aiutare gli sviluppatori a creare le migliori applicazioni per iPad/iPhone/iPod touch. Un esempio della lentezza di Adobe ad attrezzarsi con le nuove tecnologie è il linguaggio Cocoa, che Mac OS X usa da un decennio, ma che Adobe ha sfruttato solo di recente con CS5. Adobe è arrivata ultima con il supporto di Mac OS X.

“Le nostre ragioni sono semplici, desideriamo fornire ai nostri sviluppatori le tecnologie più innovative perché creino i migliori software […] vendiamo molti dispositivi perché forniamo le migliori applicazioni e gli sviluppatori sono felici di vedere allargata la base degli utenti […] Flash era nato nell’era dei PC con i mouse, nell’era del mobile ci dobbiamo preoccupare di bassi consumi, di interfaccia touch e di standard aperti, in tutti questo casi Flash è perdente” conclude Steve Jobs, senza un’ultima e definitiva stoccata: “200.000 applicazioni dimostrano che Flash non serve più, che Adobe critichi meno Apple per essersi messa il passato alle spalle e cominci a guardare ad HTML5″.



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