Apple aprirà iBookstore anche fuori dagli USA, tra un po’
02/03/2010 23:30 CET
Apple non pensa solo agli Stati Uniti, iBookstore parlerà australiano, canadese e neozelandese. Alla faccia dell’inglese a Malta e Gibilterra chiedono perché non hanno pensato anche a loro.
Il lancio dell’iPad sarà un nuovo esempio di come Apple pensa sempre e solo agli Stati Uniti, almeno nella fase iniziale di un progetto. Se hanno tempo e voglia, a Cupertino, prenderanno qualcuno che si occupi anche di accontentare quel 58% del fatturato che arriva dai mercati internazionali.
Mac Rumors ha trovato tra le inserzioni di lavoro di Apple alcune figure che seguiranno gli iBook in paesi diversi dagli Stati Uniti. Pur non sbandierandolo Apple ha pianificato di fornire lo strumento dell’iBookstore solo in USA e “selezionati paesi”.
Quali siano questi “fortunati” Apple non ce lo dice, Steve Jobs ha indicato un gruppo di editori che vendono pubblicazioni in USA ed oltre non è andato. Per il resto è tabula rasa, non sappiamo i prezzi nemmeno degli iPad e figuriamoci se e chi avrà l’iBookstore per acquistare e leggere libri elettronici.
La storia si ripete e le priorità sono per la lingua di Shakespeare. Forse in Gran Bretagna ci sarà in futuro un iBookstore, solo adesso però Apple ha cominciato a cercare un manager che copra il business degli iBook nelle aree di Australia, Canada, Nuova Zelanda ed altre imprecisate. L’ufficio di costui potrebbe trovarsi dalle parti di Toronto o Sidney.
Spagnolo, francese, portoghese, tedesco, russo, cinese, giapponese, italiano ed altre lingue (e quindi pubblicazioni) possono aspettare. Intanto il calendario è entrato nell’ultimo mese d’attesa, se non cambierà qualcosa l’iPad sarà venduto in tutto il mondo per la fine di marzo, seguirà in aprile il modello con incorporato il modem 3G.