Ecco come funziona la sincronizzazione iTunes sulla nuvoletta
07/06/2011 10:00 CET
In attesa di iOS 5 (autunno) abbiamo già provato ad allineare alcuni contenuti tra Mac e dispositivo iOS, con la musica però ancora riservata agli account USA.
La sincronizzazione wireless è una grande comodità per chi possiede un iPad/iPhone/iPod touch, non sarà necessario per forza collegare il cavo ed avviare iTunes sul Mac per sfruttare gli stessi contenuti su più dispositivi. Ma Apple ha avuto il coraggio di andare oltre.
Da ieri sera una parte del complesso progetto iCloud di Apple è già accessibile a tutti, un’altra solo in USA ed il resto arriverà in autunno assieme ad iOS 5.
Da qualche ora (come vedete accanto) viene segnalato da Apple che i Termini del Servizio dei negozi virtuali iTunes/App/iBooks sono cambiati (ma con la data sbagliata del 21 giugno 2010), si legge in quelli nuovi che sono fondamentalmente 3 le novità: gli acquisti in-app tornano al passato e non richiedono la password per chi compera qualcosa entro 15 minuti dalla prima autenticazione con password, la sincronizzazione su multipli computer dei contenuti comperati è limitata a 10 per account (resta il limite di 5 dispositivi abilitati contemporaneamente), il download da iBookstore si può fare anche sui computer purché se i libri elettronici siano consultabili sempre solo su dispositivi iOS.
Ebbene notiamo, sulle periferiche con iOS 4.3.3, che alla voce “store” compare l’indicazione di quali contenuti scaricati dai negozi virtuali di Apple siano allineabili “automaticamente” (anche su rete 3G, eventualmente, oltre che Wi-Fi). Le applicazioni, i libri elettronici e la musica fanno parte dell’elenco proposto, ma solo se è attivo un account statunitense. Con un account italiano la voce “musica” sarà assente, infatti Apple si è accordata con le major solo per 1 dei 23 paesi dove opera iTunes Store, sembra di tornare al 2003 ma questo è il solito percorso che fanno a Cupertino: parlare a tutto il mondo citando solo casa loro.
Affrontando l’argomento libri ecco che su iTunes Store del Mac è apparsa la categoria. L’elenco è visionabile anche su iTunes Preview direttamente nel browser e, cambiando “us” con “it” nell’URL, si vedrà lo spazio italiano ancora completamente vuoto. Proseguiamo quindi in ambito iTunes Store USA per la dimostrazione.
Quello che Apple concede ora di fare è di scaricare sul Mac i libri elettronici (a pagamento o gratis) che si vuole e di sincronizzarli poi su altri dispositivi. Il file è sempre protetto dal DRM anti-copia di Apple e che funziona in base ai privilegi stabiliti.
Una volta effettuato il download automatico il libro appena scaricato su iTunes nel Mac comparirà sugli scaffali virtuali dell’iPad/iPhone/iPod touch e poi normalmente consultabile. Come potete notare il nostro esempio si basa su un libro gratuito, che però è cosa diversa dai libri “liberi” del progetto Gutenberg ed altri, che sono l’unica disponibilità per leggere in versione elettronica sui dispositivi degli utenti che posseggono solo l’acount di iTunes Store Italia. Li vedete con copertina neutra accanto a quello di Lonely Planet. Siamo sempre in attesa che Apple ci dia un iBookstore in iBooks.
Passando alla musica ecco che compaiono le icone con la nuovoletta di iCloud accanto alle canzoni e videoclip (sì, anche loro) già comperati dallo stesso account statunitense e non ancora presenti sul dispositivo. Basterà cliccare tale icona e partirà immediatamente il download a costo zero, che replicherà in modalità offline (altro che streaming!) il brano.
Una volta scaricato il brano eccolo in esecuzione su iTunes per iPad, senza limitazioni di accessibilità alla rete. Niente di più facile e comodo per file senza DRM e di grande qualità.
Decisamente un progetto più completo dell'”armadietto digitale” proposto da Amazon e Google.
Invece quello che ancora non possiamo provare è quella sorta di “condono” della pirateria che Apple e le major hanno escogitato per guadagnare e legalizzare tutto. Dovremo attendere ancora qualche mese per iTunes Match, l’abbonamento da 25 dollari/anno (non sappiamo ancora se arriverà pure in Italia con le stesse tempistiche e non sappiamo con quale prezzo) che consentirà di scaricare da iTunes Store lo stesso brano posseduto sul proprio computer ed ottenuto in qualunque altro modo (illegali compresi). Si potranno condonare fino a 25.000 canzoni, ma pure rendere sincronizzabili anche brani musicali provenienti dai propri archivi musicali totalmente legali (dai CD rippati, sostanzialmente). Naturalmente chi non vuole pagare questa “tassa” potrà sempre sincronizzare via cavo i propri MP3 o altro tipo compatibile.
FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana, che non perde l’occasione per prendere fischi per fiaschi con la convinzione che iCloud sia un servizio di streaming, ci fornisce alcuni dati sul valore delle canzoni comperate su Internet. Il 30% di tutta la musica venduta su questo pianeta proviene dai negozi online e mobile per un valore di 4,6 miliardi di dollari (+5,6% nel 2010). Sarebbero in vendita 13 milioni i brani disponibili su oltre 400 piattaforme legali (Apple dice 18 milioni, però). In Europa la musica venduta online ha fatturato circa 680 milioni di euro (+21,6% nel 2010). In Italia i download sono stati oltre 12 milioni (+10% rispetto al 2009) per un fatturato pari a circa 22,5 milioni di euro.