“Wi-Fi libero, niente restrizioni”, eppure non è cambiato molto

09/02/2011 17:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le reti gratuite installate continuano ad aprirsi al pubblico solo se l’utente si registra fornendo i propri dati e documenti, una pratica ormai decaduta ufficialmente.
42 giorni dopo aver cancellato il decreto Pisanu come sta il Wi-Fi italiano?

06-10576b_wifigratisprovinciarmAttorno alle 15:30 se lo è chiesto l’onorevole Linda Lanzillotta (API) con l’interrogazione 3-01451 alla Camera, rivolta al ministro Maroni: “pur avendo il decreto, per sua natura, immediata efficacia, l’accesso alle reti Wi-Fi non risulta affatto liberalizzato”.

Il decreto è stato sostanzialmente abrogato a fine 2010 con il Milleproroghe, ma si temeva che qualcuno stesse preparando nuovi sistemi per obbligare a fornire l’identificazione. Finora nulla si è concretizzato.

Il titolare del ministero dell’Interno non c’era in aula, ma il ministro Elio Vito (Rapporti con il Parlamento) ha così rassicurato: “ora spetta ad operatori e gestori, pubblici o privati, adottare le misure per consentire l’accesso gratuito alle postazioni della rete Wi-Fi” perché “il Governo non intende ripristinare le restrizioni”.

Più chiaro di così. Non serve autenticarsi e chi lo chiede ancora impone un inutile balzello. che continua a mettere il bastone nelle ruote all’innovazione dell’Italia. Che tutti si diano una sveglia, compresi i nuovi paladini di Wired, che vogliono installare 150 hotspot, ma ancora chiedendo il numero del cellulare all’utente italiano.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac