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Stampa italiana su Steve Jobs: più pecorona o più ignorante?
17/02/2011 18:00 CET
di Fabio M. Zambelli
Se non ci fosse nulla da ridere, quando c’è di mezzo la salute di qualcuno, ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate per ore su come lavorano le grandi e “prestigiose” testate italiane, quando trattano notizie che non capiscono. Aggiornato.
In piena notte siamo stati costretti a pubblicare la pseudo-notizia di uno Steve Jobs con un piede nella fossa, precisando nel modo più chiaro ed evidente che la fonte era delle peggiori possibili.
Questa mattina, dopo il caffè e cornetto caldo portati a letto, i redattori delle grandi testate italiane si sono accorti di cosa era successo e ne hanno dato notizia. A modo loro.
Questo accanto è il Daily News, guardatelo bene con tanto di testata, perché lo ritroveremo come il prezzemolo, ma al pari dei cavoli a merenda. La stampa italiana si è concentrata qui, su una vecchia foto di Steve Jobs (scattata da Sakuma dell’AP, ma si sa che i crediti nei giornali italiani valgono zero, eppure si affannano a mettere il simbolo del copyright ovunque, anche sui comunicati stampa copiati ed incollati), già magro, ma non certo quella che poteva corredare la notizia/non notizia del settimanale gossiparo.
Come dice Luca De Biase “il gossip non è necessariamente cattivo giornalismo”. Bene, ma cosa ne direbbe di questi esempi?
Il blog tecnologico Vita digitale del Corsera semplicemente si fida delle sue fonti qualificate (contenti loro di chi non conosce bene la tecnica del collegamento esterno, per giustificare le notizie), peccato che chi le cita non sappia nemmeno come sia stato battezzato il sito di “Melomani”, tanto che pure il sistema automatico del sito si chiede con un punto interrogativo che roba sia quel nome. Alla fine sbarella citando una vettura che poteva anche essere semplicemente parcheggiata accanto al passaggio di Steve Jobs verso l’ospedale e non necessariamente la sua, auto-confortandosi con un sito che ama commentare le scarpe del CEO di Apple e con un altro nome sbagliato attribuito a Radar Online.
La Repubblica non travisa molto nel testo: scrive che nell’ospedale di Stanford “l’attore Patricl Swayze, scomparso di recente”, intanto si chiama Patrick Swayze e poi è morto nel 2009. Tuttavia usa lo screenshot dal Daily News, per ragioni inspiegabili, con la foto non pubblicata dal National Enquirer.
La Stampa in un articolo non firmato prende lo screenshot del Daily News e, per non saper né leggere né scrivere, lo spaccia per il National Enquirer (come si vede dall’ingrandimento finale).
Altri siti dei quotidiani italiani, come Il sole 24 ORE, si limitano a confondere le idee sulle fonti, citando il National Enquirer ma linkando, con un doppio carpiato, Gizmodo Australia.
Ecco il pasticcio dell’agenzia Adnkronos mandato in pasto alle altre testate, che non verificano quello che pubblicano: prende lo screenshot dal sito del Daily News (è pure scritto). Nella didascalia si indica, come madre di tutto gli errori in cascata, il National Enquirer. Naturalmente “il quotidiano americano” è un settimanale, ma che importa?
Non usa la stessa foto l’agenzia ANSA ma, in compenso, mette in parallelo uno Steve Jobs in carne del 2000 con uno già dimagrito del 2009. A cosa serva il confronto di 2 anni fa con quello di 9 anni prima, in questa occasione ci sfugge. Citando l’agenzia Reuters (che non ha alcun merito, la fonte è ABC News), l’ANSA aggiunge che per oggi Steve Jobs parteciperà ad un incontro con Barack Obama. Potevano poi farsi sfuggire: “il quotidiano statunitense” e “quotidiano USA”? Giammai!
Se a Cupertino si fanno dare una rassegna stampa dovrebbero anche mantenere una memoria duratura al momento di scegliere chi favorire dei media italiani, con inviti al caviale e champagne dei soliti parrucconi, posti in prima fila a presentazioni che provocano sbadigli (a loro), o prove anticipate di nuovi prodotti dove tanto si traduce cosa ha scritto Walt Mossberg il giorno prima.
Aggiornamento del 17/02/2011: in serata si sono svegliati anche i vari telegiornali e le loro interpretazioni stanno arrivando in questi minuti. Ecco come ha presentato l’argomento il TG3 delle ore 19 (streaming): “ultimi giorni per Steve Jobs” e nessun accenno al tipo della fonte. La presentazione del servizio del direttore Bianca Berlinguer è anche peggio: “Steve Jobs non ce l’ha fatta […] e Barack Obama in un estremo omaggio lo ha raggiunto in California”. Nessuna spiegazione di cos’è il National Enquirer e tante banalità su Jobs direttamente dall’inviata Giovanna Botteri.