Non ci saranno smartphone HP, webOS era l’obettivo

03/06/2010 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il sistema operativo creato da Jon Rubinstein per rivitalizzare Palm è l’unica cosa buona che HP voleva per i tanti piccoli dispositivi collegati ad Internet.
Parlando alla Bank of America Merrill Lynch U.S. Technology Conference il CEO di HP, Mark Hurd, ha spiegato che “Palm non è stata comperata per entrare nel business degli smartphone, ma per i brevetti e webOS è uno dei 2 software nati come sistema operativo di Internet”.

L’azienda leader mondiale nella produzione di computer ha comperato Palm per 1,2 miliardi di dollari a fine aprile ed aveva una sola cosa in mente quando ha fatto quell’investimento: “ci sono milioni di periferiche di piccole dimensioni collegate al web, se tutte avessero lo stesso sistema di funzionamento ci troveremmo in una posizione di vantaggio”.

HP, con l’acquisizione di EDS, 3Com, Palm ed altre piccole società vuole diventare leader nei server, la numero 2 nello storage e numero 2 nel networking. Intanto procede con 9.000 licenziamenti.

Povero Steve Ballmer, al CES di gennaio il CEO di Microsoft reggeva un prototipo di HP Slate, sul quale sperava di vedere Windows come sistema operativo definitivo.

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