Le novità Apple di domani

06/08/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Se sarà hardware: iMac o Mac mini. Se sarà software: iWork. Se sarà online: .Mac. I pronostici più attendibili, vista l'esclusione del rinnovo di iPod.
Le predizioni di nuovi prodotti con Apple sono sempre impresa piuttosto vana, lo abbiamo sperimentato negli anni.

Ciò che impedisce di essere certi sul futuro prossimo non è tanto la famigerata segretezza che l'azienda ha instaurato su ogni livello del personale e dei partner coinvolti (che spazia facilmente dall'intimidazione al ridicolo) ma è il CEO Steve Jobs che ha il supremo controllo "last minute" sugli annunci.

Sarebbero decine gli esempi da fare ma stiamo sull'attualità.

Apple avrebbe convocato telefonicamente a Cupertino per domani mattina alle ore 10 (le 19 in Italia) svariati media statunitensi per importanti annunci relativi al Mac.

Si recheranno al Town Hall del building 4 del campus di Apple dalle testate più prestigiose a quelle che fanno dell'insider la loro linfa vitale perché, oltre ai formalismi ed ingessature di facciata, Apple si sta evidentemente convincendo che il motto "benché se ne parli" sia il sistema migliore di promozionarsi.

Dunque cosa attendersi?

In base soprattutto all'anzianità dei prodotti a listino possiamo farci un'idea. Evitate però di scommetterci dei soldi.

Se Apple sta per annunciare nuovi computer il candidato numero uno per un rinnovo è il Mac mini che, con buona pace di Steve Jobs, è ancora in commercio ma con una configurazione anacronistica: da un minimo (mai parola è stata più appropriata) di 1,66 GHz dell'Intel Core Duo con 60 GB, drive combo e chipset grafico Intel GMA 950 con 64 MB di memoria condivisa ed AirPort 802.11g. Certo il prezzo di 620 euro è a buon mercato ma, senza fare confronti con l'alieno mondo PC, non sembra adeguato per i tempi ed un "back to school" moderno. Il compatto case sembrerebbe ancora vincente per il concetto del riciclaggio di tastiera, mouse e monitor presenti in casa.

Pur sembrando curiosa l'assenza di una presentazione più ad ampio spettro e priva di riflessi internazionali, l'ipotesi del rinnovo dell'iMac resta in piedi. Come lo conosciamo adesso l'iMac dovrebbe aver fatto il suo tempo (sì, è sempre anni luce avanti agli "scaldabagni" con Windows dell'ipermercato) e ci si attende un design innovativo, ulteriormente. Un leggero speed-bump del clock del processore potrebbe fare felici molti, l'arrivo di 802.11n anche ma, soprattutto, l'introduzione dei display con tecnologia LED in luogo dell'"inquinante" LCD è parte di una road map con i tempi ancora non comunicati.

I problemi maggiori per gli schermi a LED sono le grandi dimensioni, tanto che sui MacBook Pro i 17" ne sono ancora privi. Facile supporre che l'iMac da 24" non sia parte di questo rinnovamento immediato. Tenendo presente che da tempo si immagina un'armonizzazione tra il Cinema Display da 23" e l'iMac da 24" per una sola dimensione su tutti e due.

Piuttosto stagionato anche il Mac Pro, ma solo perché il case metallico e l'interno razionale sono noti dal pubblico del Mac fin dai tempi del G5. Nessun altro tower PC si è ancora avvicinato a tanta eleganza ed efficacia ma i tempi del rinnovo potrebbero essere maturi. Negli Xserve dovrebbero prima o poi trovare collocazione i potenti chip Quad Core di Intel al posto dei Dual Core.

Ipotizzare un rinnovo di MacBook o MacBook Pro sembra ardito, vista la freschezza dei prodotti.

Credere che Apple abbia organizzato una presentazione, seppur solo locale, per introdurre una nuova tastiera con tasti a basso profilo (peggiorativa, secondo l'opinione di chi ha usato per lungo tempo i MacBook bianchi e neri) è piuttosto difficile, anche se l'Apple Store (USA) starebbe indicando da 1 a 3 settimane per ottenere il modello attuale standard, da 29 dollari.

Apple ha fatto intendere che non sarà domani il giorno degli annunci per il settore multimediale degli iPod. Quindi oltre all'argomento Mac restano due altri settori che necessitano di un rinfresco: il software e i servizi online.

In attesa del prossimo sistema operativo Mac OS X 10.5 Leopard, previsto per ottobre (dopo il rinvio primaverile) potrebbe essere la volta di un nuovo iWork. Che si chiami iWork '08, iWork '07 o iWork e basta, gli attuali due applicativi, Pages e Keynote, sono su piazza da 19 mesi e intanto Google ha messo a disposizione online software che coprono tutte le esigenze da ufficio e non solo quella di word processor (creativo) e di creatore di presentazioni (con gusto).

Che il servizio .Mac, erede del lontano iTools, sia troppo costoso per quello che offre e inadeguato rispetto ai tempi alla Apple lo sanno e Steve Jobs aveva ammesso che era necessario intervenire. Per quanto marginale possa essere questo attuale prodotto a Cupertino potrebbero invece trasformarlo, facendolo diventare centrale di una nuova concezione di digital hub che coinvolga soprattutto il multimedia di iTunes ed iTunes Store oltre che foriero di novità d'integrazione in supporto a Leopard.

Tra un giorno e mezzo vedremo qualcosa di questo elenco, tutto oppure nulla di tutto ciò.



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