La Norvegia obbliga iTunes Music Store a cambiare
07/06/2006 12:00 CET
solo il primo grado di una sentenza, ma sfavorevole al negozio
multimediale di Apple. L'associazione dei consumatori norvegesi fa
rispettare le normative locali sulle imposizioni multinazionali di
Cupertino. Aggiornato.
multimediale di Apple. L'associazione dei consumatori norvegesi fa
rispettare le normative locali sulle imposizioni multinazionali di
Cupertino.
A fine gennaio
l'associazione dei consumatori norvegesi si era rivolta all'Ombudsman
(difensore civico) locale per far rispettare le norme di quel paese
anche con iTunes Music Store.
I termini di servizio del negozio multimediale di Apple
violerebbero la sezione 9a del Marketing Control Act norvegese mentre
FairPlay (il DRM di iTunes) violerebbe le leggi di tutela dei
consumatori norvegesi.
Questo primo atto
decreta la sconfitta di Apple, che dovrà cambiare i termini di servizio
"irragionevoli" di iTunes in Norvegia entro il 21 giugno, nel paese
scandinavo non hanno digerito la scelta di Apple di far valere nel loro
paese le legislazioni britanniche, attualmente alla base di iTMS
Europe.
Riguardo al DRM non è stato ancora deciso nulla. Anche altri negozi di contenuti digitali dovranno adeguarsi.
Non piace nemmeno la possibilità che Apple si riserva
di modificare a piacimento e senza avvisi i termini di servizio di
iTunes, come nemmeno l'impossibilità di riservarsi la possibilità di
recesso entro pochi giorni, visto che Apple considera "definitivi" i
file multimediali comperati da iTMS.
Non meglio precisate "limitazioni geografiche irragionevoli" sono un'altra rivendicazione dell'associazione.
L'associazione non si fa sfuggire il recente caso del software maligno distribuito da Sony, la protezione anti-copia XCP,
per affermare che anche iTunes non fornisce alcuna franchigia per
eventuali danneggiamenti dovuti a virus che s'insediano nei computer
degli utenti perché passano attraverso il software di Apple.
Aggiornamento
del 14/06/2006: attraverso una notizia pubblicata da Reuters affiora l'espansione del caso nel
resto della Scandinavia.
Dalla Danimarca Marlene
Winter, della locale agenzia dei consumator, dichiara che siccome le
leggi del suo paese sono così simili a quelle della Norvegia, è
estremamente interessata a vedere che risvolti avrà la situazione.
Sentiti
i colleghi norvegesi e svedesi si concede ora ad Apple fino al primo
agosto (e non più il 21 giugno) per dare una risposta ai consumatori
scandinavi.