Israele e gli iPad vietati, la sceneggiata può finire
26/04/2010 07:00 CET
Apparentemente il sistema wirless del tablet di Apple non era a norma per Israele ma ora, dopo “intensi test di laboratorio”, può entrare nel paese. Senza alcuna modifica.
L’iPad, in queste poche settimane di vita, è rimasto lo stesso, nessuno lo ha cambiato. Il sistema Wi-Fi che aveva il 3 aprile ce l’ha ancora adesso.
Però in Israele il Wi-Fi dell’iPad non andava bene il 13 aprile, quando sono state bloccate le importazioni in quel paese, ma ha il via libera dal 25 aprile. Sembra che ora ne sia ammesso l’uso.
Il ministro delle comunicazioni Moshe Kahlon ha deciso sabato sera, dopo “intensi test di laboratorio“, che da domenica le importazioni di singoli iPad personali potevano riprendere.
Per quel che ne sappiamo l’uso del Wi-Fi nelle varie nazioni cambia solo in base ai canali delle frequenze disponibili, spesso concesse dai militari. Altre paranoiche limitazioni non ce ne sono, ovviamente a parte l’Italia che mantiene come paese guida (ignorato dal resto del mondo) l’obbligo di identificarsi prima di usare un hotspot pubblico.
Quindi le persone di ritorno dagli Stati Uniti che hanno visto i dispositivi confiscati possono andare a riprenderseli alla dogana, ovviamente pagando tutti i giorni di deposito. Ce ne sarebbero una ventina imprigionati senza colpa all’aeroporto di Tel Aviv.