Contratto USA di AT&T per l’iPhone. Nuove critiche
11/07/2007 22:00 CET
Voglia di telefoni cellulari sbloccati negli Stati Uniti. I politici si muovono. Intanto si scopre la "quarantena" di tre mesi sulle chiamate estere dall'iPhone.
Voglia di telefoni cellulari sbloccati negli Stati Uniti. I politici si muovono. Intanto si scopre la "quarantena" di tre mesi sulle chiamate estere dall'iPhone.
Negli Stati Uniti si avvicina l'ora della distribuzione di una fascia di frequenze dello spettro dei 700 MHz e c'è fermento.
In occasione di una delle audizioni pubbliche al Congresso di Washington il democratico (nel senso del partito, ndr) Ed Markey ha espresso nuovamente la sua critica sulle imposizioni dei carrier wireless. L'esempio pratico era riferito all'iPhone.
Citando la canzone del 1977 degli Eagles "Hotel California" Markey ha dichiarato: "you can check out anytime you like, but you can never leave" ovvero una volta che si fa l'abbonamento con AT&T non si può più scegliere di passare ad un concorrente.
Ancora prima della disponibilità dell'iPhone il membro del congresso USA si era scagliato contro contratti vincolanti: "dobbiamo rendere i telefoni cellulari liberi fin dal primo giorno così i consumatori possono scegliere il carrier che desiderano".
Nel mirino del politico la pesante penale di 175 dollari da pagare per uscire dal contratto di 2 anni con AT&T.
Tra le altre limitazioni del contratto di AT&T sull'iPhone ci giunge la segnalazione di Bruno Ruffilli da "Mondo Mac" su La Stampa: per i primi tre mesi non sarebbe possibile effettuare telefonate dall'estero sfruttando i roaming internazionali di AT&T. Tutto per impedire l'utilizzo (seppur costoso) dell'iPhone dai non statunitensi.
Effettivamente nel contratto di AT&T non si legge questo dettaglio ma è lo stesso Ruffilli che ci indica il forum di AppleInsider per reperire tale informazione.