Adobe rimanda al mittente le accuse di Steve Jobs su Flash
29/04/2010 23:30 CET
Rifiutate tutte le accuse di Apple, Adobe va per la sua strada multi-piattaforma. Qualcuno nota che HTML5 ancora standard non è. Aggiornato.
Poche ore dopo le esternazioni pubbliche di Steve Jobs sul rifiuto di Flash, arrivano migliaia di commenti dai blog dell’ecosistema di questa piattaforma e pure il CEO di Adobe dice la sua.
La video intervista a Shantanu Narayen di Alan Murray per il Wall Street Journal rivela che “ci sono differenti viste del mondo” tra Apple ed Adobe, il capo di Adobe rigetta ogni “motivazione tecnologica”, perché le varie accuse fatte da Jobs sono false, specialmente quelle sul consumo delle batterie.
Adobe spinge per lo sviluppo multi-piattaforma e le parole di Steve Jobs non faranno cambiare rotta all’azienda di San Jose. “Saranno i consumatori a decidere” conclude Narayen.
Tra i tanti blogger di Flash, indispettiti dalle parole di Steve Jobs, si notano una dozzina di bugie: molte componenti di Flash sono open source, Apple utilizza nell’iPhone solo un subset della compressione H.264, non esiste un DRM universale per i video in HTML5, Hulu non ha scelto H.264 ma VP6 di On2, se si contano le icone blu che appaiono online al posto di un video sono parecchie sui dispositivi senza supporto a Flash, Adobe supporta H.264 fin dall’agosto 2007, solo di recente Apple ha concesso di sfruttare l’accelerazione hardware, sullo streaming in diretta dominano Flash e Silverlight, Flash Player supporta il touch, la questione dei rollover è superata e pure Apple usa questo sistema, come è necessario riscrivere i siti con Flash per il touch screen lo stesso succede anche per JavaScript, il player di Netflix è fatto in Cocoa e non in HTML5.
Tuttavia HTML5 non è ancora uno standard definito e comunque non tanto open.
Aggiornamento del 30/04/2010: l’intera intervista video al CEO di Adobe è qui.