RIM: consumatori stanchi di ascoltare da Apple cosa pensare
20/10/2010 07:01 CET
Il produttore canadese dei BlackBerry e prossimamente del tablet da 7 pollici non si fa mettere i piedi in testa da Steve Jobs e risponde per le rime.
Gli esperti della “distorsione della verità” devono digerire una piccata replica ufficiale del co-CEO di RIM Jim Balsillie (illustrato accanto).
Dopo i numeri e le considerazione di martedì, arrivate direttamente da Steve Jobs, il quale pensa che i tablet da 7″ siano morti ancora prima di nascere, ecco che il prossimo produttore dei tablet BlackBerry PlayBook (appunto da 7″) ha qualcosa da ribattere.
“Noi che viviamo all’esterno di quel campo della distorsione della verità sappiamo che per i tablet da 7″ c’è un grande mercato che li attende, noi sappiamo che il supporto ad Adobe Flash sia utile per i consumatori che desiderano una vera esperienza di Internet. Sappiamo anche che il tentativo di Apple di controllare l’ecosistema e mantenere una piattaforma chiusa è certamente buono per Apple, ma gli sviluppatori vogliono più opzioni ed i consumatori vogliono poter accedere a quella stragrande maggioranza di siti che usa Flash. Crediamo che molti clienti si siano stancati si sentirsi dire da Apple cosa debbano pensare. Comunque RIM ha archiviato 5 consecutivi trimestri record e recentemente ha previsto di vendere da 13,8 a 14,4 milioni di BlackBerry per il corrente trimestre. Se Apple preferisce comparare il suo trimestre che finiva in settembre con il nostro che finiva in agosto è perché non si vuole raccontare la storia completa, si vuole ignorare che la domanda di settembre è tipicamente più forte di quella dei mesi estivi, in compenso Apple non spiega perché ha venduto solo 8,4 milioni di dispositivi nel trimestre precedente e perché nei risultati del Q4 sono finiti gli ordini inevasi del Q3. Come al solito, che si parli di antenne, di Flash o di vendite, c’è sempre l’altra faccia della medaglia da conoscere, prima o poi chi vive all’interno del campo della distorsione se ne accorgerà”.
Insomma chi di spada ferisce, di spada perisce? Nel primo spot del Macintosh del 1984 Apple tentava di svegliare la massa di pecoroni grigi che seguiva, senza rendersi conto della situazione che vivevano, l’unica voce della sala (allora IBM).
Dure accuse, qualcuna difficilmente contestabile. Invece su Flash sembra che la tesi di Apple, quella di ignorare un prodotto che rallenta le macchine, stia portando frutti che hanno il colore ed il sapore di HTML5, in continuo progresso.
Google, per conto suo ed in difesa di Android, aveva già enigmaticamente risposto ad Apple con un messaggio su Twitter di Andy Rubin, a sostegno della tesi che open source è la strada vincente. Si attende una replica anche da Nokia o dall’ecosistema dei tanti produttori di smartphone che hanno scelto il sistema operativo Android.