Liceo di Lussana, 10.000 euro di iPad ma 0 per il Wi-Fi
13/09/2010 23:30 CET
Una classe bergamasca sperimenta l’introduzione del tablet di Apple al posto dei libri di carta ma si dimentica di far funzionare la rete wireless, bella vetrina ma poi?
Non sappiamo se chi sceglie le Hot News per le pagine italiane del sito di Apple (dove è stata recentemente selezionata, tra un manipolo di recensioni privilegiate dell’iPhone 4, la peggiore, quella di Repubblica che credeva che tutto il retro dello smartphone fosse un’antenna, tranne eliminare quella ennesima gaffe in seconda istanza, mutilando a meno di 1 minuto la durata) stia per glorificare l’operazione fatta al Liceo Filippo Lussana di Bergamo con gli iPad, ma prima di raccontare solo un lato della medaglia conosciamo tutta la storia.
Al TGR della Lombardia di ieri sera (un link alla registrazione ve lo forniremo quando RAI si deciderà a pubblicarlo) è stato mandato in onda un servizio, il quale testimoniava l’arrivo del tablet di Apple in una classe che avrebbe sperimentato le lezioni multimediali.
Al TGR della Lombardia di oggi, a 3 minuti dall’inizio dell’edizione serale, arriva una precisazione opportuna: “è stata rinviata la sperimentazione del liceo di Bergamo, che per primo avrebbe dovuto fare da oggi le lezioni usando l’iPad al posto dei tradizionali libri, all’ultimo momento si è scoperto infatti che non c’era il collegamento wireless”.
Il trionfalismo letto oggi è forse da rivedere con un minimo di competenza e meno pubblicità gratis. Chi ha proposto l’iPad ha avuto una buona idea, in molte altre istituzioni scolastiche straniere ci hanno già pensato, bene anche che Regione Lombardia abbia finanziato l’operazione con 10.000 euro, ma forse era il caso di controllare tutto il resto a partire dalla rete Wi-Fi fino alla disponibilità di testi in formato compatibile.
Ci risulta, dalle immagini viste ieri in TV, che i 17 iPad non erano i modelli 3G, quindi “morti”, connettivamente parlando, se non fosse stata presente una rete Wi-Fi. Attenzione che si parla di una sola classe e non dell’intero edificio scolastico, il che non sarebbe fantascienza all’estero ma lo è qui anche solo per i pochi metri quadrati utilizzati, dove i ragazzi della quarta L hanno avuto il privilegio di assistere a questa burla tecnologica da insufficienza piena.
Nel corso della giornata la notizia del flop è stata raccontata dalla stampa orobica, alla quale il preside Cesare Quarenghi ha risposto immediatamente con indignazione, sottolineando con la matita rossa per non aver taciuto l’assenza del Wi-Fi.
Il problema è facilmente risolvibile, basta un piccolo AirPort Express da 89 euro (oppure altri router non Apple dai costi inferiori) collegato ad un cavo Ethernet, che il responsabili degli acquisti potrà presto andare a comperare all’Oriocenter. Qualche volta abbiamo visto una vettura di Formula 1 partire dai box con una ruota non avvitata. Succede anche ai migliori.