Continuano i sucidi nelle fabbriche cinesi
09/04/2010 14:00 CET
Terza giovane vita che si perde nello stabilimento Foxconn di Longhua, assieme ad un paio di feriti, tutti si buttano dalla finestra del dormitorio. Qui si fabbricano molti prodotti elettronici, compresi quelli di Apple.
Dalla Cina si fa poca pubblicità a questi tragici eventi ma, in base a quanto riportato dal britannico Daily Telegraph, negli stabilimenti di Foxconn a Longhua si continua a morire.
C’è un enorme complesso industriale vicino a Shenzen, nel sud della Cina, per chi si ricorda è la tristemente nota iPod City del 2006, poi modernizzata a forza dalle richieste dei clienti come Apple. Stando all’ultimo rapporto sui fornitori di Apple le condizioni umane e di lavoro migliorano, ma rigurgiti di trattamenti inaccettabili continuano ad affiorare.
Nelle ultime settimane sono morti alcuni lavoratori di questa fabbrica. Il 7 marzo una lavoratrice di nome Tian si è lanciata dalla finestra del dormitorio ma si è solo fatta male e si è giustificata con l’alta pressione lavorativa. L’11 marzo il lavoratore ventenne Li si è tolto la vita con la stessa modalità perché gli avevano rubato un premio in denaro. Il 29 marzo il 23enne Liu non ha voluto nemmeno cambiarsi dopo un turno di lavoro ed anche lui si è ucciso buttandosi dalla finestra del dormitorio. Infine martedì scorso una lavoratrice di 18 anni conosciuta come Rao è rimasta severamente ferita solo perché un albero ha frenato il suo gesto. Foxconn ha detto che Rao aveva litigato con il fidanzato.
Circa 300.000 lavoratori sono usati da Foxconn in questo stabilimento che serve a produrre hardware per aziende come Amazon, Apple, Cisco, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Sony ed altri.
Ricordiamo che l’estate scorsa la stessa fabbrica era stata protagonista del suicidio di Sun Danyong e, sempre qui, più recentemente, è stato malmenato un fotografo fuori dai recinti della fabbrica custodita da guardie violente.
