Top500 estiva, il Giappone supera la Cina per il supercomputer
20/06/2011 12:00 CET
Un nuovo potentissimo sistema di Fujitsu diventa insuperabile con una mostruosa potenza di calcolo, la riscossa dopo oltre 6 anni.
Ad Amburgo è stata annunciata la nuova classifica Top500 dei supercomputer, giunta ormai al 19esimo anno e 37esima edizione.
La notizia più importante è che la Cina non è più al vertice ma il Giappone si impossessa del primo posto con un sistema Fujitsu installato a Kobe, da oltre 8 petaflop al secondo (più di quanto fanno i prossimi 5 in classifica, messi insieme). Il supercomputer ancora in costruzione (sarà finito nel novembre 2012) non impiega acceleratori come GPU e consuma 9,89 MW. Era dal novembre 2004 che il paese del Sol Levante non compariva nella top 10.
I 10 supercomputer che superano il petaflop di calcoli al secondo sono i seguenti:
1) “K computer” [Fujitsu, Sparc64 VIIIfx 2 GHz, con 548.352 nuclei per 8,162 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ RIKEN Advanced Institute for AICS – Computational Science di Kobe, Giappone
2) “Tianhe-1A” [NUDT YH MPP, X5670 2,93 GHz 6C + nVidia Tesla M2050, con 186.368 nuclei per 2,566 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ National Supercomputing Center di Tianjin, Cina
3) “Jaguar” [Cray XT5-HE, Opteron 6-Core “Istanbul” 2,6 GHz + nVidia, con 224.162 nuclei per 1,759 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ National Laboratory di Oak Ridge, USA
4) “Nebulae” [Dawning TC3600 Blade, Intel Xeon X5650 “Westmere-EP” 2,66 GHz, nVidia Tesla C2050, con 120.640 nuclei per 1,271 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ National Supercomputing Center di Shenzhen, Cina
5) “Tsubame 2″ [HP ProLiant SL390s G7, Xeon 6C X5670 + nVidia, con 73.278 nuclei per 1,192 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ Global Scientific Information and Computing Center, Institute of Technology di Tokio, Giappone
6) “Cielo” [Cray XE6, Opteron 8-Core 2,4 GHz, con 142.272 nuclei per 1,11 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ National Lab di Los Alamos, USA
7) “Pleiades” [SGI Altix ICE 8200EX/8400EX, Xeon HT QC 3 GHz, Xeon 5570/5670/E5472 2,93 Ghz, con 111.104 nuclei per 1,088 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ NASA Ames Research Center di Mountain View, USA
8) “Hopper” [Cray XE6 12-Core 2,1 GHz, con 153.408 nuclei per 1,054 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ NERSC – National Energy Research Scientific Computing Center di Berkeley, USA
9) “Tera-100″ [Bull bullx super-node, S6010/S6030, con 138.368 nuclei per 1,05 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ CEA – Commissariat à l’énergie atomique di Bruyeres-le-Chate, Francia
10) “Roadrunner” [IBM BladeCenter QS22/LS21 Cluster, PowerXCell 8i 3,2 GHz/Opteron DC 1,8 GHz con 12.400 nuclei per 1,04 petaflop al secondo, su sistema operativo Linux] @ National Lab di Los Alamos, USA
Questi i movimenti rispetto alla precedente classifica: “Cielo” sale dalla decima posizione alla sesta, “Pleiades” rientra al settimo, “Hopper” scende dalla quinta all’ottava, “Tera-100″ dalla sesta alla nona e “Roadrunner” dalla settima alla decima. La maggior parte di questi 500 supercomputer è usato nella ricerca (75), in finanza (36), nei servizi (33), per Internet (23) e per ambiti militari (20).
La centenaria IBM ha il 42% dei sistemi installati (213), segue HP con il 31% (153) e Cray con il 6%. Gli Stati Uniti ospitano 256 (-18) supercomputer su 500, segue la Cina con 62 (+20), la Germania con 30 (+4), la Gran Bretagna con 27 (+3), il Giappone con 26 (come prima) e la Francia con 25 (-1).
E l’Italia? Il CINECA di Bologna si sdoppia, un supercomputer IBM è al 54esimo posto e l’altro IBM al 116esimo, gli altri 2 supercomputer italiani ce li hanno una compagnia energetica (sistema HP al 66esimo posto) ed una di telecomunicazioni (sistema IBM al 129esimo posto). Non vengono precisate le società ma è difficile che non si tratti di ENI e Telecom Italia.
I processori più impiegati sono quelli di Intel (il 77,4%) con le CPU di tipo “Westmere” che passano da 56 a 178 systemi in 6 mesi.
La potenza generata da tutti i 500 supercomputer aumenta da 43,7 a 58,88 petaflop al secondo ed il consumo energetico da 447 a 543 MW.