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In 10 mesi 100 banner pubblicitari iAd
12/05/2011 08:00 CET
di Fabio M. Zambelli
Lo conferma un importante cliente che crede e trova benefici nel vendere case attraverso questo metodo per dispositivi iOS.
Quella di Coldwell Banker è la 100esima campagna pubblicitaria su iAd, il sistema di banner interattivi lanciati da Apple nel luglio 2010.
“Quello che si può fare interagendo con i banner iAd non è replicabile altrove […] la gente ci resta per oltre 1 minuto ogni volta” si legge nel blog dello specialista californiano del real estate.
Detto ciò in Italia ci sono solo state sparute apparizioni di banner iAd, per nulla interattivi e che linkavano solo a software da scaricare da App Store, quindi vanificando totalmente il senso della novità introdotta da Apple.
Oltre al nord America iAd era stato annunciato da Apple in altre nazioni, Giappone compreso, ma non sembra che nel paese del Sol Levante si siano finora mai visti i banner di Apple.
Recentemente Apple ha dimezzamento il budget a mezzo milione di dollari per le campagne su questo mezzo, che da pochi mesi è visibile anche su iPad.
Proprio ieri si è scoperto, grazie a MacStories, che Apple ha deciso di dare lo stop alle pubblicità con target i bambini. Contrariamente alle merendine o giochi promozionati all’interno dei cartoni animati in TV, l’approccio di Apple è opposto e taglia le gambe a tutti quelli che avevano pianificato di fare business in questo modo, eccitando la fantasia dei più giovani e riscaldando le carte di credito dei genitori.
Tuttavia, da altri fronti, si nota che la pubblicità con i banner iAd avrebbe raccolto un’alta credibilità da parte degli utenti, dedotta da Eddy Cue (responsabile dei servizi Internet di Apple) dal fatto che il 50% degli utenti accetta di condividere le proprie informazioni personali con i fornitori di servizi, ovvero farsi studiare ed accettare offerte commerciali. Vien da chiedersi se ne sono coscienti e se non sono obbligati a farlo dalla richiesta di un certo servizio.