Skype, la volevano molti ma la compera Microsoft. Confermato
10/05/2011 07:00 CET
Annuncio ufficiale solo tra poche ore, ma tutto sembra ormai deciso. Microsoft vuole trarre il massimo beneficio su piattaforma mobile. Aggiornato.
Negli ultimi giorni era circolata la voce che Skype potesse finire nelle mani di Google o Facebook, per integrare il primordiale servizio VoIP all’interno delle piattaforme tanto popolari.
Invece, a quanto pare, non se ne farà nulla: il Wall Street Journal identifica in Microsoft il nuovo compratore dell’azienda lussemburghese.
Microsoft si appresterebbe a pagare una cifra compresa tra 7 ed 8,5 miliardi di dollari per la più costosa acquisizione della storia dell’azienda fondata da Bill Gates (l’accordo con Yahoo! non è considerato un’acquisizione).
Skype, originariamente inventata da un gruppo di sviluppatori estoni (Ahti Heinla, Priit Kasesalu e Jaan Tallinn) ed incorporata nel 2003 dai nordici Janus Friis e Niklas Zennström, era passata nel 2005 ad eBay per 3,6 miliardi di dollari, che però ne vendeva il 65% ad un gruppo di investitori nel settembre 2009 per 2,75 miliardi di dollari.
Nel 2010 Skype faceva segnare un utile in perdita di 7 milioni di dollari con debiti di 686 milioni di dollari. I dati più recenti indicano che gli utenti di Skype sono 663 milioni. Sarà veramente un affare?
Gli specialisti delle conferme postume danno per fatto l’accordo, con un annuncio in arrivo verso le ore 14.
Aggiornamento del10/05/2011: poco dopo le ore 14 Microsoft ha confermato l’acquisto di Skype per 8,5 miliardi di dollari. Microsoft continuerà a tenere aggiornato Skype per piattaforme diverse da quelle di Microsoft. Il CEO di Skype Tony Bates diventa presidente della nuova divisione Microsoft Skype. Alle ore 17 (italiane) è prevista la conferenza di presentazione.
Aggiornamento del 10/05/2011: ecco alcune immagini che sintetizzano la conferenza di presentazione dell’acquisizione.
Aggiornamento del 17/06/2011: l’antitrust USA ha dato il via libera all’acquisizione di Skype da parte di Microsoft.
