Information Technology in Italia? Meglio farla in altri 50 paesi
13/04/2011 16:30 CET
Il nostro paese crolla ulteriormente al 51esimo posto nella classifica del Networked Readiness, grazie ad un punteggio immutato negli ultimi 12 mesi. Gli altri non aspettano e ci superano.
Questa è una nazione immobile per quel che riguarda l’IT – Information Tecnology, lo dicono i nuovi dati presentati dal World Economy Forum.
Ieri abbiamo visto il valore di Internet in Italia ed ecco una vista d’insieme più ampia, con la decima edizione del Global Information Technology Report 2010–2011.
Si parla dell’Italia spesso in modo negativo in tutto il report, fatta eccezione per il 105,4% di penetrazione della telefonia cellulare. Siamo il 13esimo paese, gli Emirati Arabi Uniti sono al primo posto.
Gli investitori disposti a finanziare imprese innovative non sono pervenuti e l’Italia è al 103esimo posto (dopo la Lituania e prima dell’Ungheria). La nazione con più venture capitalist è Hong Kong.
Per la qualità della ricerca scientifica l’Italia si posiziona al 65esimo posto (fa meglio il Ghana). Israele è al vertice di questa classifica. Per la qualità dell’educazione matematica/scientifica primeggia Singapore mentre l’Italia è all’81esimo posto (fa meglio il Camerun). Il sistema educativo in generale mette il nostro paese all’82esimo posto, dopo la Cambogia ma prima della Romania.
La classifica della disponibilità delle moderne tecnologie vede l’Italia al 72esimo posto (dopo Capo Verde e prima del Messico). La nazione più tecnologica è la Svezia.
In Islanda c’è il maggior numero di computer per abitazione, l’Italia si posiziona al 36 posto (dopo l’Ungheria e prima di Cipro). L’Etiopia è all’ultimo posto.
Il maggior numero di abbonati alla banda larga sono in percentuale in Danimarca, l’Italia è al 30esimo posto (dopo Taiwan e prima di Cipro). Le scuole collegate ad Internet sono una vergogna, quelle italiane si posizionano all’85esimo posto (dopo il Pakistan e prima della Mongolia), al vertice le scuole islandesi.
I costi dell’accesso ad Internet da rete fissa mettono l’Italia al 31esimo posto (dopo il Messico e prima del Marocco), dove è più a buon mercato è in Israele e dove lo è meno in Swaziland.
Il livello della pirateria software è terribile in Georgia e molto basso in USA, l’Italia si posiziona al 35esimo posto (assieme all’Islanda), dopo Cipro e prima dell’Estonia.
Per l’accesso ai contenuti digitali l’Italia è all’88esimo posto (dopo Sri Lanka e prima della Georgia). L’islanda è in cima alla classifica.
I governi che hanno la priorità dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e comunicazione non sono dalle nostre parti, Singapore è al primo posto della classifica ed il Paraguay all’ultimo (138esimo) ma l’Italia è 115esima (dopo il Messico e prima dello Zimbabwe).
Molto ottimistica la classifica che vede l’Italia al 12esimo posto tra quelle dove si impiegano pochi giorni per aprire una nuova attività. Il miglior paese è la Nuova Zelanda ed il peggiore il Venezuela.
La spesa delle aziende in ricerca e sviluppo è alta in Svezia e più bassa in Libia, mentre l’Italia è al 39esimo posto (dopo Nuova Zelanda e prima del Sudafrica).
La migliore libertà di stampa è in Danimarca, l’Italia è al 114esimo posto (dopo l’emirato del Brunei e prima di quello dell’Oman).
Siamo il nono paese più tassato al mondo, nessun altro in Europa fa peggio, ma solo Brasile, Algeria, Colombia, Bolivia, Tajikistan, Argentina, Burundi e Gambia.
Se la banda larga è disponibile in oltre l’80% di Norvegia, Svezia e Corea l’Italia arriva a circa il 50%, solo Grecia, Bulgaria e Romania fanno peggio. Dati del Q2 del 2010.
Meno del 10% della banda larga italiana è di almeno 10 Mbps ed il 20,5% ancora entro i 2 Mbps. Dati del luglio 2010.
Già sapevamo dall’FTTH Council Europe (ottobre 2010) che l’Italia viveva su vecchie glorie per la diffusione della fibra ottica e poi si è fermata la distesa dei cavi, nella classifica di questo studio (dicembre 2009) il nostro paese è nelle ultime posizioni.
Questa è la classifica globale con la Svezia al primo posto per la Networked Readiness del periodo 2010/2011. L’Italia è al 51esimo posto (dopo la Giordania e prima della Lettonia), era al 48esimo l’anno scorso, al 45esimo nel 2009, al 42esimo nel 2008 ed al 38esimo nel 2007. Sembra proprio una caduta libera.