9 anni fa nasceva Mac OS X
24/03/2010 08:00 CET
Apple seppelliva il vecchio sistema operativo, non più adeguato per i Mac di nuova generazione, allora ancora dotati dei processori PowerPC. “Il sistema operativo più avanzato del mondo”, ovvero il primo dei “felini”.
Se i Mac di oggi sono considerati dei computer veramente moderni lo devono in gran parte al sistema operativo derivato da NeXT (l’azienda creata da Steve Jobs mentre era stato allontanato da Apple) e basato sul vecchio ma solidissimo UNIX.
Il “Cheetah” (giaguaro), questo era il nome in codice di Mac OS X 10.0, esordiva il 24 marzo del 2001 con la sorpresa del Dock. Durava poco perché, già in settembre e dopo 4 update minori, era pronto un opportuno 10.1 denominato internamente “Puma”.
In realtà Apple aveva “regalato” (30 dollari) la Public Beta di Mac OS X già il 13 settembre del 2000 come unico sistema operativo del futuro, utile per un test di massa che sarebbe servito a Cupertino a delineare il prodotto reale. Erano tempi pionieristici, gli utenti hanno sperimentato un vasto numero di bug ed idee da scartare, che Apple ha poi corretto negli anni.
Molto apprezzato Mac OS X 10.2 “Jaguar” (denominazione usata con difficoltà per problemi di copyright), uscito il 24 agosto 2002. Anno in cui Apple decideva di fornire Mac OS X con tutti i nuovi Mac, erano ancora i tempi dei processori G3 di classe RISC PowerPC.
Nell’agosto del 2003 era il turno di Mac OS X 10.3 “Panther” con l’introduzione della piattaforma di sviluppo gratuita Xcode.
Mac OS X 10.4 “Tiger” ruggiva nella primavera del 2005, il primo che poteva girare sui Mac con processore PowerPC e x86 di Intel.
Prima dell’attuale Mac OS X 10.6 “Snow Leopard” (lanciato lo scorso settembre, funzionante unicamente su chip Intel) c’è stato “Leopard”, ovvero Mac OS X 10.5 lanciato nell’autunno 2007, che introduceva tra le altre cose il backup automatizzato Time Machine.
Il prezzo delle versioni complete non è mai cambiato, sempre 129 dollari (seppur con qualche confusione per l’ultima versione, fomentata pure da Apple).
Addio senza rimpianti al “Classic”, come è stato chiamato per un certo periodo il Mac OS, successore di quel System che fin dal 1984 ha equipaggiato il Macintosh.
C’è voluto un po’ per abituare tutti a Mac OS X ma oggi non lo vorremmo mai cambiare con altro, men che meno con Windows. La brutta copia, da sempre, made in Microsoft (ironicamente oggi è il 54esimo compleanno di Steve Ballmer).
Questa è un’immagine tratta dal divertente funerale messa in scena da Steve Jobs al WWDC del 2002, che seppelliva definitivamente l’ultima versione del vecchio sistema operativo, Mac OS 9.