2 mesi per commentare la legge sul copyright online italiano

06/07/2011 21:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Corrado Calabrò ha ottenuto 7 sì su 9 dai commissari del suo ente ed ecco che il regolamento si mette a disposizione di ogni commento, per migliorarlo. Non tutto quello che luccica nel comunicato stampa è la realtà. Aggiornato.
Dopo le proteste di ieri, oggi l’AGCOM – Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato (7 voti dei commissari a favore, manca Nicola d’Angelo e si astiene Michele Lauria) lo schema di regolamento sulle regole anti-pirateria su Internet.

Ci sono stati cambiamenti dell’ultim’ora, che migliorano la situazione ma certo non risolvono tutti i problemi, Ci sarà tempo 60 giorni (ovviamente tutti, sotto all’ombrellone, parteciperanno!) per quelle che l’autorità di Corrado Calabrò chiama consultazioni pubbliche.

Si “salvano” dalla censura i siti d’informazione e quelli senza scopo di lucro, i siti esteri non saranno resi inaccessibili ma solo richiamati e segnalati alla magistratura, infine con il ricorso al giudice la procedura amministrativa si interrompe.

La FIEG – Federazione Italiana Editori Giornali ha commentato positivamente, definendo il regolamento “trasparente ed equilibrato”, il che dovrebbe far pensare.

Aggiornamento del 08/07/2011: Guido Scorza fa notare che i facili entusiasmi che aveva creato il furbo comunicato stampa dell’AGCOM non trovano tutti riscontro nel provvedimento vero e proprio. Leggiamo: “il gestore del sito e/o il fornitore del servizio media audiovisivo [ndr e non l’uploader del contenuto, se diverso] infatti avrà a disposizione solo 48 ore per far pervenire all’AGCOM – peraltro attraverso la posta elettronica certificata in uso, come è noto, solo a un manipolo di geek italici e/o brunettiani – eventuali controdeduzioni”.



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