Google News e gli altri, cominciano a perdere fonti
11/01/2010 07:02 CET
In Gran Bretagna NewsNow non può più linkare gli articoli del Times, che aggiungono solo traffico a chi pubblica la notizia. Parte una campagna di rivendicazione dei diritti.
Uno dei tanti aggregatori di notizie, il britannico NewsNow, è tra i primi a vedere scappare quelle testate che vogliono vendere le proprie notizie e non “regalarle” (seppur solo con il titolo) ai visitatori.
Tra le oltre 37.000 fonti usate da NewsNow quella del Times Online (il sito Internet del Times, il giornale londinese che appartiene al gruppo News Corp di Rupert Murdoch) non potrà più essere linkata. La società di Rupert Murdoch ha chiesto un pagamento per l’uso dei link alle notizie pubblicate dal Times. Tutti link che non fanno altro che portare traffico e visitatori al Times, oggi gratis e domani a pagamento, come ha già promesso Murdoch.
In Gran Bretagna NewsNow è il secondo maggior aggregatore, dietro a Google News. Il sito californiano è tra i più attaccati dai proprietari dei media, in Italia per esempio da Confalonieri e De Benedetti ma soprattutto da quel Rupert Murdoch che ha in mano anche il Wall Street Journal.
Il sito del giornale economico costa da qualche mese 2 dollari alla settimana se raggiunto dall’iPhone/iPod touch o BlackBerry. Quel poco che ancora è leggibile da tutti sul sito di questa ed altre testate del gruppo News Corp diventerà quest’anno a pagamento, come già promesso in novembre.
Intanto, per ragioni contrattuali, le notizie pubblicate direttamente dall’agenzia di AP – Associated Press sono sparite da Google News fin dallo scorso Natale.
Il New York Times ed il Washington Post, contrariamente ad altri, credono che Google News sia proficuo per il loro business, tanto che partecipano all’esperimento Google Living Stories.
Google recentemente ha modificato le regole del First Click Free limitando a 5 le letture quotidiane per quelle testate che hanno scelto le limitazioni. l’obiettivo di Murdoch ed altri è comunque di sparire completamente dagli aggregatori, probabilmente succederà nel corso del 2010 quando i sistemi di pagamento online saranno perfezionati.
NewsNow sembra comunque l’unico aggregatore britannico a subire le prime ritorsioni di News Corp. Parte così la campagna Right2Link (diritto ad usare link) per poter continuare a linkare liberamente pagine di siti su Internet, che siano a pagamento o gratuiti, citando e comparando parti di notizie.