L’altro wireless, Google accantona già $ 4,6 miliardi

23/07/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Se la FCC aprirà l'asta a tutti gli usi Google è già pronta a parteciparvi con una base minima di 4,6 miliardi di dollari. Il futuro dei 700 MHz con la Net Neutrality?

Se la FCC aprirà l'asta a tutti gli usi Google è già pronta a parteciparvi con una base minima di 4,6 miliardi di dollari. Il futuro dei 700 MHz con la Net Neutrality?
 
Entra nel vivo il dibattito sulla Net Neutrality mentre ci si avvicina al momento in cui l'ente americano delle comunicazioni senza fili, la FCC – Federal Communications Commission, metterà all'altra un certo numero di frequenze nello spettro dei 700 MHz, lasciate libere dalla televisione analogica USA.

La banda larga non può essere solo nelle mani delle compagnie telefoniche che gestiscono il cavo ed il wireless negli Stati Uniti e sono in molti a premere perché la "democrazia del terzo millennio" possa raggiungere le masse a prezzi più bassi e con servizi migliori.

Venerdì scorso ha smosso le acque paludose della discussione politica una proposta di Google che ha un certo peso: "la nostra offerta per l'asta di quelle frequenze partirà da un minimo di 4,6 miliardi di dollari, vogliamo mettere al primo posto gli interessi dei consumatori" scrive Eric Schmidt, CEO di Google (nonché consigliere di Apple), alla FCC.

Le richieste di Google sono quattro per accettare di entrare nel gioco:

1) possibilità per il consumatore di usare qualunque applicazione, software o servizio
2) possibilità per il consumatore di usare qualunque apparecchio portatile
3) possibilità per i rivenditori di connettività di acquistare banda da un licenziatario delle frequenze a prezzi e condizioni eque
4) possibilità per gli ISP – Internet Service Provider di interconnettere ogni servizio wireless sui 700 MHz

In una parola "libertà" o "competizione", evitando i condizionamenti ed imposizioni che esistono oggi per il popolo statunitense. La pensano nello stesso modo Skype, Frontline Wireless ed altri. Piuttosto contrari i carrier come Verizon ed AT&T che vedono minacciati i loro interessi.

Come al solito negli USA si scrive la storia della tecnologia e gli altri stanno per ora ad osservare l'evoluzione di questa situazione.

Dal punto di vista degli utilizzatori dell'iPhone è Public Knowledge che fa un esempio pratico dei possibili benefici: possibilità di cambiare carrier senza dover sottostare all'abbonamento con AT&T.



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