WWDC: sviluppatori e giornalisti, uguali non sono!
07/08/2006 16:00 CET
A poche ore dall’inaugurazione della conferenza degli sviluppatori di Apple vien da chiedersi come sia drogata l’informazione che arriva al pubblico direttamente da San Francisco. Noi osserviamo da lontani, ligi alle regole.
Tra tre ore si apriranno le porte della sala conferenze del Moscone Center ala ovest e, alcune migliaia di persone, assisteranno alle novità che il CEO di Apple, Steve Jobs, illustrerà dal palco.
Ma chi sono questi avventori che si recano ogni estate nella Città della Baia?
Da molti anni questa manifestazione è riservata solo ed esclusivamente agli sviluppatori del mondo Apple registrati regolarmente all’ADC, ovvero paganti.
Da qualche stagione, causa l’eliminazione del Macworld Expo della costa est degli USA dell’estate (prima Boston, poi New York City e infine, prima di esalare l’ultimo respiro nelle braccia dell’organizzatore IDG World Expo, ancora Boston), il WWDC ha assunto un ruolo diverso.
Tra un Macworld Expo di gennaio e il successivo c’è molto tempo in mezzo per annunciare altre novità da parte di Apple. Con una manifestazione parigina settembrina e una londinese ottobrina che non sono “degne” di tanta attenzione da parte di Cupertino, non è restato altro che cambiare “la destinazione d’uso” del WWDC.
In effetti al WWDC la dirigenza di Apple ha scelto di annunciare sempre novità che non solo riguardano gli sviluppatori, ma annunciare veri e propri nuovi prodotti e soluzioni per il mercato, quindi è ovvio l’interesse riversato su di esso dai consumatori e quindi dalla stampa.
Tutte rose e fiori? Il problema è: si può fare? La risposta è no!
L’accesso alle conferenze e sessioni del WWDC era e continua ad essere riservato esclusivamente agli sviluppatori, ovvero chi paga non meno di 1.600 dollari per una iscrizione “minima”.
Essere sviluppatori ADC significa ricevere da Apple notizie e prodotti beta in anteprima rispetto al mercato, quindi devono sottostare ad obblighi di segretezza richiesti con grande rigidità da Cupertino.
Non è da meno quello che accade al WWDC, infatti nelle FAQ della manifestazione si legge chiaramente “videotaping, audiotaping, and photographing of WWDC 2006 presentations without the prior written consent of an authorized Apple representative in each instance is expressly prohibited” (videoregistrazioni, audioregistrazioni e foto delle presentazioni del WWDC 2006, senza un permesso scritto ottenuto in anticipo dai responsabili di Apple, sono espressamente proibite).
Fotografare e raccontare tutto quello che accade all’esterno della manifestazione, compresa l’osservazione di ciò che accade dentro all’edificio del centro conferenze, ma attraverso le vetrate che si affacciano sulla pubblica strada, sono totalmente libere. Ma dentro?
La pubblicazione di reportage scritti, raccontati, notizie provenienti dalle sessioni organizzate, etc. sarebbero tutti irregolari se privi delle necessarie autorizzazioni. Pare che alcuni eletti della stampa abbiano accesso, ad oggi non esiste una modalità per farne richiesta.
Ora, molti giornalisti sono presenti al WWDC di quest’anno. Come si spiega tutto ciò, in aperto contrasto con i NDA – Non Disclosure Agreement firmato da questi personaggi?
Hanno tutti l’autorizzazione? Ci piacerebbe vederne una per sapere com’è fatta.
I rimbalzi anonimi delle notizie che provengono dal WWDC sono sempre stati pubblicati con fiducia dalla stampa ma, ormai, siamo arrivati a livelli d’arroganza insostenibili.
Alcune testate ora si vantano pubblicamente di avere inviati ufficiali (che siano giornalisti, rivenditori-sponsor della porta accanto registrati amichevolmente o chiunque con una fotocamera digitale, poco importa), con tanto di nome e cognome, pronti a riferire ai lettori ogni particolare da loro osservato.
Facciano come credono, ma sarebbe interessante conoscere il parere di Apple dopo la pubblicazione di foto e notizie (quasi in diretta) provenienti da San Francisco e prima che appaia online lo streaming del keynote (registrato).
Questa gara non ci piace e non ci appassiona, fedeli alle regole (appese ovunque al Moscone West, come ci informa John Gruber con la foto a lato, che ci ha autorizzato a pubblicare) e rispettosi di tutti restiamo a casa nostra analizzando con indipendenza assoluta ogni notizia ufficiale o non ufficiale che proverrà o da Apple o da sviluppatori amici che ci racconteranno le impressioni dalla terra californiana.
Quando al WWDC Apple accetterà regolamente la stampa, senza discriminazioni, ci saremo con la nostra esperienza pluriennale e faremo il nostro lavoro nel modo più corretto possibile.
Nel frattempo: via alla giungla, con tanto di leopardi in libertà.