WTO obbliga la Cina ad aprirsi al multimedia sul web
22/12/2009 16:00 CET
Apple è in ottima posizione per sfondare anche in Cina con musica e video da iTunes Store, ora Pechino dovrà aprire al commercio diretto da Internet.
L’Appellate Body di Ginevra del WTO – World Trade Organization ha deciso che la Cina dovrà acconsentire al commercio online di materiale multimediale (libri, musica, film, etc.).
Finora la pratica è stata vietata da Pechino, in violazione delle regole del libero commercio internazionale. Apple prima di chiunque altro potrà giovarsi di un iTunes Store funzionante anche in Cina.
Tra le 77 nazioni dove opera App Store solo 23 dispongono di un iTunes Store, almeno con la musica. I paesi più popolosi del pianeta come Cina, India, Russia e Brasile ne sono ancora fuori ma milioni di clienti potrebbero scegliere la strada della legalità e della comodità se Apple aprisse locali iTunes Store.
Per l’azienda di Cupertino sarebbe un business in grande espansione e pure per gli editori/studios. Potrebbe essere l’inizio della fine della pirateria, che in Cina la fa da padrona.
Le autorità cinesi non hanno gradito la decisione del WTO ma dovranno inchinarsi, anche perché il commercio in Cina è uno degli interessi principali, molto più dei diritti umani e della libertà personale. Attualmente la vendita di questo genere di prodotti doveva passare obbligatoriamente per aziende importatrici locali, che ovviamente censuravano tutto quello che non era gradito al regime.