Verde Apple, non è il verde della Chamber of Commerce
06/10/2009 07:00 CET
Visioni discordanti su come limitare le emissioni gassose in atmosfera ed Apple non è più membro dell'associazione, come hanno già fatto altre aziende USA.
Tutti vogliono preservare il clima del pianeta, a parole.
Ognuno ha una visione diversa ed è per questo che Catherine Novelli, la lobbista di Apple con uffici accanto alle sedi governative di Washington, ha espresso tutta la contrarietà dell'azienda di Cupertino con le nuove e meno incisive linee guida dell'U.S. Chamber of Commerce.
Apple (per l'occasione il logo era verde) ha scritto una lettera con la quale esce immediatamente dalla camera di commercio statunitense perché, se le regole cambiano (blande limitazioni alle emissioni gassose), queste dovrebbero essere concordate tra i membri e non imposte in modo unilaterale dal presidente Thomas Donohue.
L'azienda che ha tra i consiglieri d'amministrazione l'ex vice presidente statunitense Al Gore, nonché fervente sostenitore della preservazione del clima globale, si associa ad Alstom Energy, Duke Energy, Exelon, PG&E e PNM Resources, che hanno già abbandonato l'organizzazione governativa ed a Nike che non la molla, ma si oppone.
Apple crede in quello che fa e la conversione verso un'azienda ecologica è un costo che sostiene in modo convinto. Anche altri dovrebbero farlo.
Non deve essere un caso se pochi giorni fa Apple ha pubblicato un dettagliato nuovo rapporto ecologico con tanto d'intervista a BusinessWeek concessa da Steve Jobs (le pagine in italiano non sono ancora aggiornate sul sito di Apple).
Tuttavia Apple sarebbe classificata 133esima secondo la Green rankings di Newsweek.