Toshiba e gli LCD d’Egitto
16/12/2010 09:00 CET
Il mercato è promettente ma dal Giappone è richiesta cautela negli investimenti, per non ritrovarsi a dover pagare lo scotto se i mercati dovessero invertirsi.
Toshiba ha già provveduto da giorni a negare l’ufficialità sulla nascita di una nuova fabbrica di LCD per smartphone con investimenti di Apple, probabile principale cliente. L’azienda giapponese però si è mossa su altri fronti.
Sebbene per LCD di grandi dimensioni, Toshiba ha appena annunciato di voler creare con l’egiziana El Araby una joint venture (a maggioranza giapponese con il 51%) denominata Toshiba El Araby Visual Products Company e che darà, dal marzo del 2011, lavoro a 300 persone nell’area del Cairo. La fabbrica avrà una capacità di 2 milioni di televisori a schermo piatto nel 2013.
Questa è stata l’occasione per gli uomini di Toshiba di spiegare che il mercato degli schermi LCD, con particolare riferimento a smartphone e tablet, sta cominciando a produrre guadagni grazie all’esplosione dell’interesse del mercato su questi prodotti. All’agenzia Reuters il presidente Norio Sasaki conferma che Toshiba sarà cauta con gli investimenti nel settore, nonostante l’alta domanda.