Torna la ragione, AAPL sale del 6,37% a $ 146

26/07/2007 22:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lo schiaffo morale Apple lo ha dato con i solidissimi risultati finanziari di ieri sera. Il giorno prima l'ingiustificato crollo del titolo in borsa, provocato da chi legge scarni dati senza inquadrarli in una situazione generale.

Lo schiaffo morale Apple lo ha dato con i solidissimi risultati finanziari di ieri sera. Il giorno prima l'ingiustificato crollo del titolo in borsa, provocato da chi legge scarni dati senza inquadrarli in una situazione generale.
 
La giornata di borsa del titolo di Apple è stata più che buona, in totale contro tendenza rispetto a tutti gli indici mondiali: chiusura a 146 dollari e picco massimo a 148,50 dollari. I due nuovi record storici dell'azienda di Cupertino.

La scalata del 6,37% è stata la pronta risposta al crollo del valore di martedì sera, dovuto all'emotività di chi aveva mal interpretato le informazioni fornite dal carrier AT&T sull'iPhone.

Fin dalla notte scorsa, subito dopo il rilascio dei risultati finanziari del terzo trimestre di Apple, il titolo era schizzato alle stelle nel poco significativo after hours. Guadagni di oltre il 10%.

I precedenti record erano i 145,22 dollari massimi raggiunti lunedì e la chiusura di 143,75 dollari di venerdì della settimana scorsa.

L'impennata di oggi, con 77,6 milioni di azioni passate di mano, ripristina il valore delle AAPL a prima della sventurata cifra di 127.000 iPhone attivati da AT&T il 29 e 30 giugno. La corsa può ricominciare.

Già oggi la capitalizzazione di Apple in borsa, di 126.282.408.000 dollari, è superiore a quella del più grande produttore mondiale di computer, HP, che si ferma a 124.349.671.900 dollari.

In 12 mesi le azioni di Apple sono aumentate di oltre il 135%.

Molti analisti finanziari si sono scatenati su Apple, aumentando tutti i target a 52 settimane e consigliano l'acquisto delle AAPL ai loro clienti: JMP Securities rialza da 125 a 160 dollari, Caris & Co rialza da 140 a 165 dollari, Pacific Crest rialza da 130 a 175 dollari, USB rialza da 160 a 175 dollari, Credit Suisse rialza da 140 a 185 dollari, American Technology Research rialza da 165 a 185 dollari, Deutsche Bank rialza da 140 a 200 dollari e (sempre i più entusisti di Apple) Piper Jaffray rialza da 205 a 211 dollari.



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