Supercomputer, ecco l’erede di BlueGene
03/02/2009 07:00 CET
performance in 18 mesi, noi in 24 le abbiamo decuplicate". Sarà Sequoia
il nuovo supercomputer del 2012.
Il DOE – Department of Energy statunitense ha richiesto a Big Blue la costruzione dell'erede dell'attuale supercomputer Blue Gene/L che è in uso presso i laboratori di Livermore, il quarto in classifica. Si chiamerà Dawn ed avrà una potenza di 500 teraflop, ma sarà solo una fase intermedia. Entro il 2011 IBM appronterà il sistema Sequoia, nel 2012 andrà in funzione con una capacità di calcolo di 20 petaflop (40 volte tanto Dawn), lavoreranno assieme 1,6 milioni di nuclei di futuri chip POWER @ 45 nm, in una stanza relativamente piccola di circa 318 metri quadrati, necessaria per contenere 96 rack grandi come frigoriferi.
Sequoia farà calcoli ad una velocità di 12-50 volte più rapida di quanto è capace il supercomputer attualmente in funzione. Da un punto di vista energetico Sequoia consumerà 17 volte meno corrente, il che significa 35 MW in meno necessari per tutta la vita della macchina, ovvero un risparmio di 24,5 milioni di dollari e 108.000 tonnellate di CO2 non immesse in all'atmosfera.
Cosa signficano praticamente 20 petaflop (1 flop è 1 operazione in virgola mobile al secondo, 1 peta è 1 milione di miliardi)? Forbes traduce così: 8 ore di calcoli con Sequoia = 20.000 anni necessari ad un laptop con processore Intel, oppure 1 ora di calcoli con Sequoia = l'intera popolazione mondiale con in mano un calcolatrice mentre digitano furiosamente cifre per 320 anni continuati.
Gli impieghi di una simile macchina vanno dal calcolo per armamenti alla capacità di anticipare i terremoti, passando per le previsioni del meteo e la gestione degli impianti nucleari.
David Turek di IBM ha dichiarato: "altro che raddoppio delle performance in 18 mesi, noi in 24 le abbiamo decuplicate".
Prezzo? Né IBM né il DOE sono disposti a fornire le cifre.