- sottoscrivi il feed RSS di setteB.IT
- visita il canale Twitter di setteB.IT
- visita il canale YouTube di setteB.IT
- pubblica questo articolo su LinkedIn
- pubblica questo articolo su StumbleUpon
- pubblica questo articolo su delicious
- segnala l'articolo su Digg
Steve Jobs tra i 50 più influenti di Bloomberg Markets
08/09/2011 07:00 CET
di Fabio M. Zambelli
A pochi giorni dall’abbandono di Apple nelle mani di Tim Cook, Steve Jobs viene ancora considerato una delle personalità più influenti del panorama economico.
Nella prima edizione della classifica Most Influential 50, pubblicata dal magazine economico Bloomberg Markets, troviamo nomi di prima grandezza nelle 5 categorie “policy makers”, “bankers”, “money managers”, “corporate innovators” e “thinkers”.
Mentre nella prima troviamo l’unico rappresentante con merito del nostro paese, Mario Draghi (attuale governatore della Banca d’Italia e dal primo novembre presidente della BCE – Banca Centrale Europea), tra i 10 innovatori delle migliori aziende c’è Steve Jobs.
Anche da ex CEO, il presidente del consiglio d’amministrazione di Apple da 2 settimane, lascia il segno, accanto ad altri capitani d’industria come Warren Buffett (Berkshire Hathaway), Jeffrey Immelt (GE), Carlos Slim Helú (América Móvil), Ratan Tata (Tata), David Rubenstein (Carlyle) ed altri.
Grazie alla guida di Jobs la sua Apple ha contribuito dal gennaio 2009 al luglio 2010 a far aumentare il valore dell’indice S&P 500 del 7,3%.
Ora il co-fondatore di Apple è ammalato e gli auguriamo tutto il meglio possibile, se non di tornare al lavoro a Cupertino, almeno ad una vita serena. Non è da poco essere stato considerato l’esempio perfetto del Sogno Americano (per Barack Obama), classificato tra i 30 migliori CEO, nonostante uno stipendio da 1 dollaro annuo è il 110mo più ricco ed il 17mo CEO più potente.