Steve Jobs tra i 25 più potenti
27/11/2007 15:30 CET
I business man più importanti dell'economia globale descritti da Fortune. "Nessuno ha avuto più influenza di Jobs in un così ampio ventaglio di settori".
I business man più importanti dell'economia globale descritti da Fortune. "Nessuno ha avuto più influenza di Jobs in un così ampio ventaglio di settori".
Steve Jobs è ritenuto dal magazine economico Fortune uno dei 25 più potenti CEO e presidenti di aziende globali.
Del co-fondatore di Apple e Pixar si dice che nei primi 20 anni di carriera ha influito alterando le direzioni dell'industria informatica in almeno due casi ma che, recentemente, ha traghettato la sua azienda in ben cinque settori: computer, "Hollywood", musica, negozi e telefonia cellulare. "Nessun altro finora aveva imposto la sua influenza su una così ampia fetta dell'economia" dice Brent Schlender di Fortune.
Si chiamano appunto Apple II, Macintosh, Mac OS, Pixar, iPod, iTunes Store, iPhone ed Apple Store le tappe fondamentali della sua carriera trentennale.
La classifica vera e propria Fortune non la indica, certo è che il CEO di Apple è il primo nome della lista e questa non è in ordine alfabetico o in ordine di guadagno. Fanno compagnia a Jobs: Ruper Murdock (News Corp), Lloyd Blankfein (Goldman Sachs), Eric Schmidt + Larry Page + Sergei Brin (Google), Warren Buffet (Berkshire Hathaway), Rex Tillerson (ExxonMobil), Bill Gates (Bill & Melinda Gates Foundation), Jeff Immelt (GE), Katsuki Watanabe (Toyota), A.G. Lafley (P&G), John Chambers (Cisco), Li Ka-shing (Hutchison Whampoa), Lee Scott (Wal-Mart), Lakshmi Mittal (Arcelor Mittal), Jamie Dimon (JP Morgan Chase), Mark Hurd (HP), James McNerney (Boeing), Marius Kloppers (BHP Billiton), Steve Schwarzman (Blackstone), Carlos Slim (TelMex), Steve Feinberg (Cerberus), Indra Nooyi (PepsiCo), Ratan Tata (Tata), Bob Iger (Disney) e Bernard Arnault (LVMH).
E' la foto di Steve Jobs che campeggia sulla home page di Fortune/CNN Money.
La gran parte delle nazionalità rappresentate è statunitense ma si trovano anche indiani, britannici, francesi e messicani.
