Sostanze tossiche. Apple: c’è ancora tutto il 2008

16/10/2007 12:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001L'azienda di Cupertino risponde che la "promessa" era di eliminare PVC e BFR entro il 2008, non entro il 29 giugno 2007. Ma intanto CEH promette guai per i ftalati tossici, argomento sul quale Apple non risponde.

L'azienda di Cupertino risponde che la "promessa" era di eliminare PVC e BFR entro il 2008, non entro il 29 giugno 2007. Ma intanto CEH promette guai per i ftalati tossici, argomento sul quale Apple non risponde.
 
A Macworld è stato chiarito da Apple che Steve Jobs non ha mai promesso di far diventare "più verde" la sua azienda entro il 29 giugno 2007 ma entro la fine del 2008. Mancano ancora quasi 15 mesi alla scadenza e quindi le accuse di Greenpeace non avrebbero motivo di essere mosse adesso.

Apple dichiarava di eliminare PVC e BFR ma in questa occasione non fa alcun accenno agli ftalati, la sostanza trovata da Greenpeace nell'iPhone e piuttosto tossica per i mammiferi, ovviamente uomini compresi.

Ecco perché CEH – Center for Environmental Health (associazione di difesa dei bambini dalle sostanze tossiche) non ha perso tempo e subito ha avvertito Apple della violazione sui ftalati, in particolare DEHP e DBP. In base alla legge Proposition 65 dello stato della California questa sostanza dovrebbe essere indicata sulla confezione dell'iPhone con un'etichetta. chiaramente visibile.

Apple ha 60 giorni per rimediare prima che CEH faccia causa.

Ma da Cupertino si sono limitati a dire che i prodotti attuali rispondono alla normativa RoHS – Restriction of Hazardous Substances sulle sostanze tossiche negli apparati elettronici.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac