SanDisk cede un po’ di NAND a Toshiba. Samsung va

21/10/2008 19:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La joint venture con Toshiba non è più equilibrata ma SanDisk passa il 30% in mani giapponesi. I costi di produzione sono il problema numero uno per le NAND. Samsung non vuole più SanDisk. Aggiornato.
Sotto l’assedio non gradito della coreana Samsung, ieri SanDisk annunciava una ristrutturazione della joint venture che ha con la giapponese Toshiba.

A Yokkaichi le Fab 3 e 4 producono memorie NAND per Flash Alliance ma questa ora cederà il 30% della capacità produttiva a Toshiba, lasciando il restante 70% alla joint venture partecipata quasi pariteticamente dalle due aziende (leggera maggioranza di Toshiba).

SanDisk dovrebbe incassare da Toshiba 1 miliardo di dollari, riducendo contemporaneamente le spese di produzione, vero tallone d’achille di molti.

Le voci di un aiuto a SanDisk da parte di Toshiba erano circolate immediatamente dopo l’affioramento dell’interesse di Samsung per il produttore californiano.

Le mosse di SanDisk arrivano a breve distanza dall’uscita dal business delle memorie NAND da parte di Micron nella joint venture IM Flash, partecipata da Intel. Ci sono grandi quantità di questi prodotti sul mercato e i prezzi sono calati per molti mesi. Anche AMD ha appena ceduto i suoi stabilimenti al fondo arabo Mubadala.

Aggiornamento del 22/10/2008: Samsung ha deciso di abbandonare il progetto dell’acquisto di SanDisk per 26 dollari ad azione, anche perché ha scoperto con sorpresa le difficoltà finanziarie della società californiana. SanDisk si dichiara fiduciosa nel futuro, spiegando che da parte sua la porta era sempre stata aperta per discutere con altre aziende.



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