Rosso Motorola, lo spezzatino può tardare
31/10/2008 17:30 CET
Il progetto di dividere in quattro unità l'azienda resta ma viene rimandato di almeno un anno. Non è il caso di andare adesso sul mercato. Chiude Torino. Aggiornato.
Dai risultati del terzo trimestre fiscale di Motorola (utili in rosso per 397 milioni di dollari), annunciati ieri, è emerso che la società continua a non stare bene ma che la cura dovrà tardare.
Intanto a casa 3.000 dipendenti, un po' meno del 5% della forza lavoro. Dall'inizio dell'anno ne ha già licenziati 4.800.
In marzo Motorola decideva di dividere in due l'azienda dell'Illinois ma durante l'estate il progetto veniva meglio delineato, si scopriva che le unità operative erano quattro e non solo due.
Ebbene la suddivisioni in quattro società non avverrà subito, forse tra un anno. Si supponeva che quella potesse essere la cura dei malandati bilanci di Motorola ma, vista la difficoltà dell'economia globale, non è probabilmente il momento migliore per mettersi sul mercato.
Motorola ha pianificato di rilasciare nuovi smartphone dotati del sistema operativo Android (come quello del G1 in vendita da pochi giorni), i tempi sono ancora lunghi. Un tempo leader tra i produttori di telefoni cellulari ora Motorola è precipitata al quarto posto dietro a Nokia, Samsung e Sony Ericsson, tallonata da LG ed Apple.
Aggiornamento del 04/11/2008: il Centro di Ricerca e Sviluppo di Motorola a Torino chiude i battenti, i 370 addetti non servono più, come anche una trentina di altri impiegati delle sedi di Roma e Milano. A Torino il centro aveva aperto, con l'aiuto della Regione e della Città, solo nel 2000.