Rivoluzione digitale, Wired compie 15 anni
23/05/2008 09:00 CET
lustri, tutti testimoniati dal mensile più attento della rivoluzione in
atto. Il magazine che ha steso il filo spinato attorno ad Apple nel
1997 e che, due mesi fa, lo ha reinterpretato.
Per l'occasione Louis Rossetto, uno dei due fondatori di Wired assieme alla moglie Jane Metcalfe, viene ospitato sulle pagine dell'ultima edizione per raccontarci la storia di questo magazine, caratterizzato dai colori fluo (specialmente l'arancio ed il fuxia) della copertina. Rossetto lo racconta ai suoi figli, che di questi ultimi tre lustri conoscono probabilmente poco.
La "rivoluzione digitale" è tutta in questi 15 anni. Internet era ancora allo stato embrionale e, certamente, non popolare.
C'è più democrazia, meno analfabeti, c'è la globalizzazione, i conflitti si sono dimezzati, la vita media è aumentata, ci sono state svariate rivoluzioni tecnologiche. Il tutto nasceva con il personal computer e probabilmente non ce ne libereremo almeno fino al 2020, secondo Rossetto.
Oggi ci sono un miliardo di computer collegati ad Internet, ci spediamo 2 milioni di messaggi di posta elettronica ogni secondo e vengono scambiati 8 TB di dati, sono attivi 3 miliardi di telefoni cellulari e gli hard disk esistenti totalizzano 264 EB di storage.
Vale la pena di andare in edicola ad attendere l'uscita di questo numero, sarà istruttivo per chi, questi 15 anni, non li ha vissuti completamente; sarà un interessante ripasso per tutti gli altri. Per i restanti numeri di Wired che saranno pubblicati nel 2008 saranno analizzati altri temi che sono stati ricorrenti sul magazine di San Francisco. Apple non è mai mancata sulle pagine di questo giornale.
Uno schema scorrevole ci mostra i percorsi di alcuni prodotti tecnologici, delle scoperte/invenzioni, dei fallimenti, delle persone chiave, etc. che nel 1993 erano su piazza. Quali semi sono stati piantati 15 anni fa per vedere nascere le piante e, possibilmente, raccogliere i frutti in questi giorni.
Ecco tutte le copertine di questi 180 numeri di Wired. Tanti auguri.