Per iCloud ecco il brevetto sulla musica in streaming di Apple
20/05/2011 07:00 CET
La musica comperata non va tutta registrata nello storage online per il futuro sistema di streaming di Apple con iTunes, basta l’attacco.
Era il novembre 2009 quando a Cupertino hanno pensato di mettere sul cloud i media venduti da iTunes Store, per un accesso in streaming dei contenuti attraverso i dispositivi portatili di Apple.
Ma solo ieri, scoperto da Patently Apple, l’ufficio brevetti statunitense ha concesso l’applicazione numero 20110118858 per la sola memorizzazione parziale dei contenuti da trasmettere.
Come noto Apple si appresta a lanciare un servizio online, forse denominato iCloud, che permetterà ai dispositivi collegati ad Internet di ricevere in streaming la musica (come minimo) acquistata da iTunes Store, anche se non “parcheggiata” completamente nello storage.
L’utente non dovrà comperare megabyte di memoria ma basteranno i dati essenziali del metodo “scan and match” perché le etichette musicali possano far ascoltare il brano dai datacenter nati per l’occasione, con una velocità di trasferimento adeguata al collegamento disponibile (si noti “minimum connection speed 3G” nel disegno sottostante di iTunes, che accompagna il brevetto), ecco la necessità di registrare solo l’inizio di un brano per facilitare i tempi della partenza dello streaming.
Fino a ieri Apple aveva ottenuto la firma di 2 major su 4 e chissà se tutte le etichette indipendenti saranno in grado di accettare la soluzione. Di oggi la notizia che pure Sony Music si sarebbe accordata con Apple, restano quindi ancora fuori il leader del mercato UMG – Universal Music Group ed eventualmente gli altri detentori dei diritti.
Sono chiare almeno un paio di cose: chi possiede canzoni particolari che non fanno parte dei magazzini degli editori musicali non avrà altra risorsa che la propria discoteca personale per ascoltarle, chi possiede iPod non collegati ad Internet (shuffle, nano, classic ed altri del passato) dovrà conservare localmente i brani musicali comperati dal negozio multimediale. Senza considerare che si dovranno sempre fare i conti con il proprio provider, se l’abbonamento ad Internet non è unlimited bisognerà fare attenzione a conteggiare finché si potrà ascoltare la propria musica.