Parte il WiMAX italiano. Forse
11/10/2007 16:00 CET
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Oggi il Ministero delle Comunicazioni ha annunciato le procedure per l'assegnazione dei diritti sulle frequenze del WiMAX italiano. Finalmente ci si avvicina alla banda larga senza fili.
Grazie ai carrier di telefonia italiani che hanno diffuso poco la banda larga nelle aree dove non era particolarmente economico farlo, l'ultima speranza per collegarsi a Internet ad un livello adeguato per il terzo millennio è il WiMAX (e non Wimax, Wi-Max o WI-MAX).
Oggi, faticosamente, si è fatto un piccolo passo avanti.
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Entro il 19 ottobre sarà pubblicato il bando sulla Gazzetta Ufficiale italiana e della UE, dopo 45 giorni gli operatori interessati potranno cominciare a presentare domanda per fornire fino a 74 Mbps in un raggio di una cinquantina di chilometri dalle antenne di diffusione.
Un operatore privo di licenze UMTS (come chiedeva con ottime motivazioni Beppe Grillo all'assemblea di Telecom Italia) avrà 21 licenze regionali, gli altri 2 otterranno licenze doppie per 7 macro-aree. Gentiloni sostiene che questa scelta è stata fatta per favorire anche imprese di dimensioni territoriali.
Queste le macro-aree:
1) Lombardia + Trento e Bolzano
2) Valle d'Aosta + Piemonte + Liguria + Toscana
3) Friuli Venezia Giulia + Veneto + Emilia Romagna + Marche
4) Umbria + Lazio + Abruzzo + Molise
5) Campania + Puglia + Basilicata + Calabria
6) Sicilia
7) Sardegna
La base d'asta complessiva per le 35 licenze è di 45 milioni di euro. Le 3 licenze disponibili avranno una durata di 15 anni e l'assegnazione avverrà verso la fine di gennaio 2008, se entro un mese dalla concessione delle licenze l'operatore non dovesse attivarsi, queste passeranno a terzi.