Nel bio-passaporto USA i chip Infineon

21/08/2006 15:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il nuovo passaporto "elettronico" degli Stati Uniti si allinea alle scelte tecnologiche già fatte da Australia, Belgio, Emirati Arabi, Finlandia, Germania, Hong Kong, Italia, Norvegia e Svezia.

Il nuovo passaporto "elettronico" degli Stati Uniti si allinea alle scelte tecnologiche già fatte da Australia, Belgio, Emirati Arabi, Finlandia, Germania, Hong Kong, Italia, Norvegia e Svezia.
 
Dal 14 agosto gli Stati Uniti hanno cominciato a distribuire passaporti biometrici con circuiti integrati che facilitano l'identificazione certa del cittadino. Una settimana dopo la bavarese Infineon annuncia orgogliosa che un loro chip è stato scelto per l'"e-passport".

E' il Colorado Passport Agency che per ora si occupa della produzione dei nuovi passaporti che faciliteranno, in tempi bui per i viaggi internazionali, i riconoscimenti.

Finora solo le autorità diplomatiche e dipendenti governativi statunitensi avevano potuto ottenere un e-passport per le loro trasferte all'estero.

Il chip è contenuto nel retro della copertina del passaporto ed è posto accanto ai dati anagrafici stampati (nome, data e luogo di nascita, sesso, numero del passaporto, data di rilascio e scadenza oltre alla fotografia), tutti contenuti in forma digitale e criptata nel chip RFID che "trasmette" i dati fino a 10 centimetri, senza doverlo appoggiare o strisciare in sistemi di riconoscimento autorizzati.

Un passaporto elettronico si riconosce dal logo arancione coordinato a livello internazionale, che è posto in un angolo della copertina.

Gli Stati Uniti stimano di produrne 15 milioni durante il primo anno di attivazione del sistema. Infineon non fornirà in esclusiva i chip a radio-frequenza.

Molti paesi hanno già iniziato a rilasciare passaporti ed altri documenti d'identificazione con chip biometrici integrati, tra questi anche l'Italia, tra mille difficoltà di adeguamento tecnologico.



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