Meno spam e virus in settembre, non così in Italia
30/09/2009 07:00 CET
Due reti bot piagano il web ma, nel mese che va a concludersi, la percentuale di spam è diminuita. In Italia va peggio, anche per i virus.
Due reti bot piagano il web ma, nel mese che va a concludersi, la percentuale di spam è diminuita. In Italia va peggio, anche per i virus.
Il MessageLabs Intelligence Report relativo al mese di settembre è pronto.
Lo stato della spazzatura online viene misurato da Symantec costantemente e, dal mese di agosto le brutte notizie sono aumentate.
Le reti bot sono responsabili dell'invio dell'87,9% dello spam, in particolare Maazben (nato in maggio) si è specializzato in messaggi sui casinò e Rustock ha visto raddoppiare le proprie dimensioni da giugno. Il primo in settembre è passando dallo 0,5 all'1,4% dello spam presente in rete, il secondo è il maggiore al mondo con una quota del 10%, attiva tra l'1,3 e l'1,9 milioni di bot solo tra le ore 9 e la mezzanotte (picco delle attività alle ore 13). Grum è grande la metà di Rustock ma responsabile del 23,2% dello spam, a Bobax si addebita il 15,7% degli attacchi spam.
La percentuale globale di spam nel traffico email da fonti pericolose, nuove o precedentemente sconosciute, è stato pari all'86,4% (1 email su 1,2) in settembre, ovvero -2.1% su agosto. Se in Danimarca si è registrata la percentuale più alta con il 95,6%, poco meno in Italia con il 90,2%.
La proporzione globale di virus diffusi via posta elettronica nel traffico email da fonti pericolose nuove o precedentemente sconosciute è stato di 1 email su 399,2 (0,25%), ovvero -0,09% su agosto. A settembre il 39,8% del malware veicolato tramite email conteneva link a siti pericolosi, +22% rispetto al mese precedente. Di più in Italia con 1 su 367,4 al posto di 1 su 408,1 messaggi.
L'attività di phishing in settembre è stata pari a un'email ogni 437,1 (0,23%), +0,06% rispetto al mese d'agosto.