Luxpro, la rivolta dei clonatori
05/01/2007 12:00 CET
La società di Steve Jobs chiese un'ingiunzione per bloccare la produzione/vendita/pubblicità del player, diventata esecutiva un mese dopo. Luxpro si appellò all'Alta Corte di Taipei e (incredibilmente, ndr) risultò vincitrice, con pieno diritto di produrre i player in questione.
Il Super Shuffle fu poi ribattezzato Super Tangent, un nome profetico di quello che sarebbe successo più tardi.
Ora Wu Fu-Chin, CEO di Luxpro, alzando i vessilli dei piccoli che vincono contro lo strapotere delle multinazionali, ma non si limita ad una mera rivendicazione di "giustizia fatta". Sul sito di Luxpro viene esplicitata la volontà di fare, a loro volta, causa ad Apple, chiedendo un rimborso di 100 milioni di dollari per "danni dovuti al loro abuso di potere".
Il blocco temporaneo delle vendite è stato quindi stimato in questa cifra e Luxpro la vuole da Apple.
Altro lavoro per l'ufficio legale di Apple.