La scure di Cisco cade sulla testa di 6.500 impiegati
18/07/2011 23:00 CET
Il 9% del personale se ne deve andare, perché l’azienda deve risparmiare 1 miliardo di dollari all’anno. Un totale di 11.500 non lavoreranno più per Cisco.
Le brutte notizie per chi lavora da Cisco erano nell’aria da alcuni giorni (si parlava di 10.000 licenziamenti) ed oggi sono state ufficializzate.
La società di San Jose, specializzata nelle infrastrutture di rete, taglierà un totale di 6.500 uomini della sua forza lavoro, circa il 9%. Di questi 2.100 hanno accettato un pacchetto per andare in pre-pensionamento. Il 15% dei licenziamenti riguarderà dirigenti e quadri.
I licenziamenti riguarderanno le sedi statunitensi, canadesi e di altri paesi (le lettere partiranno nella prima settimana di agosto).
Cisco spiega che non è finita qui, altri 5.000 dovranno finire nelle mani dei cinesi dal primo trimestre fiscale del 2012, visto che la cessione a Foxconn di un impianto messicano, a Juarez, comporterà il trasferimento di quel personale al più grande contractor mondiale di prodotti d’elettronica con oltre 200.000 direttamente a libro paga.
La dolorosa operazione costerà 1,3 miliardi di dollari, ma dovrebbe far risparmiare a Cisco circa 1 miliardo di dollari di costi annui.