La macchina del tempo ha zoppicato
09/11/2007 18:00 CET
Un gigantesco passo in avanti o indietro? Con la nuova funzione di Leopard per il backup "invisibile" Apple ha forse commesso qualche ingenuità di troppo.
Pare che fosse una possibilità ma non ancora una realtà stabile.
Poi si sono aggiunti problemi sui backup di dati che contengono caratteri diversi da quelli alfanumerici e altri riguardo ad una speciale formattazione dei drive esterni, non particolarmente gradita all'applicazione di backup di Apple.
Alcuni produttori di hard disk con connessioni FireWire, come Iomega con MiniMax, UltraMax e UltraMax Pro, hanno identificato in fretta il problema (la creazione della partizione Master Boot Record) e ora i nuovi drive vengono già forniti con una formattazione HFS+ accettata da Leopard.
I drive REV di Iomega non sono attualmente compatibili con Time Machine e riconosciuti solo come volumi ottici UDF.
Per quelli già in commercio o già comperati basta seguire solo le corrette informazioni di formattazione Mac OS Extended (Journaled) o Mac OS Extended in Utility Disco, eventualmente con l'opzione GUID Partition (su Mac con processore Intel) o Apple Partition Mac (su Mac con processore PowerPC).
Su quest'ultimo caso fa notare Mike Mihalik, ex responsabile del settore ingegneristico di LaCie e ora al supporto tecnico, ci voleva veramente poco per aggiungere un sistema di controllo verso questa incompatibilità.
I clienti di LaCie hanno pensato che potessero essere i drive ad essere difettosi.
Sembra che Time Machine, sebbene abbia procurato problemi solo ad un numero ristretto di utilizzatori, sia attualmente il tallone d'achille del nuovo sistema operativo di Apple. Forse non perfetto ma comunque qualche anno avanti alla concorrenza.
